Parlando ai microfoni dell'
Ansa a margine della presentazione del nuovo logo dell'Assoarbitri, Alfredo
Trentalange, numero uno dell'Aia, torna ad aprire alla possibilità di dare voce ai direttori di gara: "Ci si può arrivare, ci abbiamo provato. Siamo molto bravi ad arbitrare – ammette – un po’ meno a comunicare. Perché si possa fare questo ci devono essere però i presupposti. Bisogna aprire un
canale di comunicazione che non può essere a intermittenza, non può essere solo su ciò che divide, non si può fare troppa dietrologia. Se vogliamo fare cultura sul fair play e sull’etica, dobbiamo tutti sforzarci di comprendere l’altro. La comunicazione deve partire dai punti di forza che non possono essere solo gli errori che umanizzano l’arbitro, ma dietro il lavoro dei fischietti c’è molto altro. Valori che vanno promossi e condivisi”.