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Trevisani: "Inter, vincere così fa perdere la testa. Poi la gente deve criticare per forza"

di Christian Liotta

La sua telecronaca di Inter-Tottenham, con le urla di gioia al gol di Matias Vecino, è diventata un cult tra i tifosi nerazzurri. Ai microfoni di Inter Tv, Riccardo Trevisani coglie anche l'occasione di rispondere ad alcune critiche piovute sul suo conto: "La gente ha bisogno di criticare per forza. Se una squadra che ci ha messo sei anni per tornare in Champions e in sei minuti ribalti una partita decisiva con i gol di coloro che hanno segnato con la Lazio la cosa diventa epocale e fa perdere la testa. Io ho vissuto questa sensazione insieme a un San Siro che tremava, una cosa che da casa non arriva. Poi se qualcuno non vuole capire pazienza: oggi sono interista, domani juventino, poi del Milan, del Napoli... Mi è successa in un Fiorentina-Juventus questa cosa, la vecchiaia incombe e ciclicamente ci ritroviamo ad essere tifosi di questa o di quell'altra squadra. Semplicemente, anche a quarant'anni il calcio mi fa emozionare come se ne avessi quattro. Ritengo che il campionato sia molto complicato da portare a casa perché c'è una squadra davanti a tutte, quindi meglio vivere certe notti di Champions che ti fanno anche crescere come ambiente. L'Inter è stata più squadra di una squadra che negli ultimi anni non è mai andata sotto il terzo posto in Premier League. Il Tottenham è una grandissima incompiuta, per me l'Inter ora può diventare una squadra compiuta. Il Tottenham ha avuto paura, forse di San Siro o dell'Inter, e noi in telecronaca abbiamo evidenziato come possa prendere due gol". 

Trevisani parla anche di Mauro Icardi: "Non è casuale che segni un gol così, in una situazione a suo modo casuale. Tutti noi ci affatichiamo a spiegare in modo razionale cosa succede nel calcio, poi succede che Christian Eriksen segna con una carambola sui polpacci di Joao Miranda, Icardi segna con un cross che non sono sicuro fosse per lui, e per completare l'opera Matias Vecino segna ancora di testa, su corner, in rimonta. Rispetto la tattica ma anche le emozioni e il destino, ieri c'è molto destino in quello che è successo e il destino va lasciato fare". Ora viene il bello per l'Inter? "Assolutamente, se non è sufficiente quello che è successo ieri, allora qualcosa non va. Quello che è successo ieri è lo scatto per poter aggredire un campionato che pensavo l'Inter potesse giocare da protagonista. Non parlo di Inter-Parma, gara condizionata da sfortune clamorose e da scelte arbitrali. Ieri la squadra ha saputo soffrire quando era sotto, come sanno fare le grandi squadre e ha vinto quando ha avuto l'occasione. Ora deve ripartire dandosi magari più qualità e gioco oltre a qualche recupero in più: ieri Milan Skriniar da terzino si è disimpegnato bene ma non ti dà lo sbocco a destra che garantiscono Danilo D'Ambrosio e Sime Vrsaljko". 

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