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Ulivieri: "Kalinic è più pronto di Icardi. Mancini cambia tanto? Ormai è il volto del calcio moderno"

di Christian Liotta

Nel suo spazio per Calciomercato.com, Renzo Ulivieri ha parlato di Roberto Mancini e della sua tendenza a presentare regolarmente una formazione diversa per ogni turno di campionato: “E' il calcio di oggi, le rose sono talmente vaste che un allenatore può permettersi di fare certe riflessioni. Poi sta all’allenatore trovare la misura giusta perché bisogna dare alla squadra il tempo di digerire tutte le nozioni che vogliamo apprenda. Ma quello che sta facendo Mancini è normale e sta ricevendo buone risposte, ormai dobbiamo abituarci tutti: il calcio moderno va esattamente in questa direzione, adesso anche le grandi squadre si regolano sull’avversario che hanno di fronte, si studia il modo migliore per subire meno e per fare più male. Di conseguenza è un continuo variare di moduli a seconda delle diverse circostanze”. 
 
Ulivieri fa anche un confronto tra i due attaccanti di Inter e Fiorentina, Mauro Icardi e Nikola Kalinic: “Credo che possiamo suddividere gli attaccanti in tre grandi categorie: quelli che segnano tanto e giocano poco per gli altri; quelli che aiutano tanto e segnano poco; quelli - rarissimi - che sanno fare entrambe le cose. Icardi appartiene alla prima categoria, Kalinic all’ultima, a quella degli attaccanti rari. Perché in giro per l’Europa se ne trovano veramente pochi di giocatori così, lui sa fare tutto: pressa gli avversari, attacca la profondità sia lato palla che lato opposto palla, arretra a dare una mano e tecnicamente è indiscutibile. Icardi gioca per sé e deve ascoltare di più Mancini, ha le doti per trasformarsi, ma ci vorrà almeno un anno di lavoro e se attualmente dovessi scegliere tra i due, beh, non avrei alcun dubbio a buttarmi sul croato, è già pronto. Anche se credo che in Serie A l’attaccante più forte ce l’abbia il Napoli e mi riferisco ovviamente a Gonzalo Higuain, poi vengono tutti gli altri: Kalinic, Icardi, Morata. E non dimentichiamoci di Paulo Dybala, questo ragazzo sta rendendo leggera una maglia che invece pesa tantissimo, giocare nella Juventus non è uno scherzo e lui non ha paura. Credo proprio che non sia un azzardo pensare che tra qualche anno lo vedremo nella classifica del Pallone d’oro”. 


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Domenica 15 dicembre