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Uva contro l'Antimafia: "Juve, processo mediatico". La replica di Bindi: "Le mafie fanno male all'Italia"

di Mattia Zangari

"Sulla vicenda-biglietti che sta coinvolgendo la Juve non siamo preoccupati. Noi dobbiamo occuparci della giustizia sportiva, però mi sembra si stia facendo un processo mediatico". E' il pensiero espresso da Michele Uva, direttore generale della Federcalcio, ai microfoni di Sky Sport. "Occorre che la giustizia ordinaria faccia il proprio corso con la massima serenità - ha sottolineato il dg della Federcalcio -. Mi sembra che l'Antimafia stia facendo un processo molto mediatico e questo non fa bene né al calcio, né tantomeno all'Italia. Il calcio dà esposizione mediatica e questo è evidente in questo momento".  

Uva, infine, approfondisce la posizione della Juve in questo processo "Ci sono state delle attività che si sono svolte. C'è in atto una attività penale verso alcune persone dove la Juventus non esiste, non è coinvolta. C'è una attività della Procura federale, dove sono state violate delle norme. Siamo sereni, mi sembra che si stia alzando troppo il volume su una cosa banale e penso che i problemi dell'Italia e della Commissione Antimafia dovrebbero essere rivolti verso attività ben diverse da quelle dei biglietti ad una curva". 

Non è tardata la replica dell'Antimafia alle parole del dg della Federcalcio, nello specifico nelle parole del Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi: "La commissione parlamentare Antimafia non fa processi, men che meno mediatici. Di questo si cerchino altrove le responsabilità. Preoccupa che il direttore generale della Federcalcio ritenga che ciò di cui ci stiamo occupando non sia una cosa seria. Ciò che fa male all’Italia sono le mafie, anche quando si infiltrano nello sport, e la sottovalutazione di questo fenomeno. L’inchiesta della Commissione proseguirà a tutto campo”.


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