Va a Stramaccioni il premio "Le ali della vittoria"
Fonte: Inter.it
"Le Ali della Vittoria" è la festa della calcio dilettantistico italiano, è la cerimonia che sancisce, meglio di ogni altra, la stretta relazione tra la Lega Nazionale Dilettanti ed il cuore del calcio italiano. La LND come spina dorsale di un movimento che ha punte di eccellenza e valori positivi da trasmettere. Una famiglia, quella del calcio tricolore, che ha voglia di rialzare la testa dopo le numerose critiche piovute a seguito delle inchieste che ne hanno minato la credibilità a livello professionistico. È con questo spirito che il presidente Carlo Tavecchio ha ospitato la VI edizione del premio all'Auditorium Parco della Musica di Roma nella sala Petrassi, tracciando un filo rosso fatto di passione per lo sport più praticato al mondo, che lega virtualmente il campo di periferia con lo stadio della finale della Coppa del Mondo. Senza dimenticare però che un componente di questa grande famiglia purtroppo oggi non c'è più. Piermario Morosini è solo l'ultimo di una triste lista che ha mietuto vittime anche nel cosiddetto calcio minore, che non hanno avuto lo stesso giusto clamore che ha accompagnato la dipartita del compianto giocatore del Livorno. Un ricordo che abbraccerà, dunque, giocatori e dirigenti di ogni categoria che hanno lasciato questo mondo dedicando la propria vita ad un pallone che rotola.
"Le Ali della Vittoria" è un riconoscimento istituito nel 2004 che ha condotto in passerella i volti ed i nomi più noti del panorama sportivo italiano. Personaggi del calibro dell'On. Rocco Crimi, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, di Petrucci, Pagnozzi, Abete, Vicini, Albertini, Macalli e Valentini tra i dirigenti federali, Moratti come dirigente di società, Sacchi, Prandelli, Del Neri, Zaccheroni e Ballardini per gli allenatori, Muzzi, Corradi, Bazzani e Grosso come calciatori, Pizzul, Palombo, Civoli, Scarnati, Bianchi e Moretti in qualità di giornalisti sportivi.
Alla presenza del Presidente della FIGC Giancarlo Abete, sempre vicino e sensibile alle istanze di tutte le anime del calcio, l'edizione 2012 riserva una presenza ancora più speciale: il presidente della FIFA Joseph Blatter. Dopo il presidente UEFA Michel Platini, anche il massimo dirigente calcistico internazionale ha risposto con entusiasmo all'invito del presidente Tavecchio e torna in Italia per la seconda volta in 8 mesi, dopo la cerimonia di apertura del Mondiale di Beach Soccer a Ravenna lo scorso settembre.
L'edizione odierna, oltre al riconoscimento per Blatter, ha visto anche la consegna del premio a dirigenti federali di lungo corso che, nei rispettivi ruoli e competenze, hanno speso una vita intera a supporto del calcio di base: il vice presidente LND Antonio Cosentino ed il consulente fiscale Edmondo Caira. Con loro, non potevamo mancare alti personaggi della FIGC, politici e tecnici, che contribuiscono a rendere il calcio italiano un esempio di pluralità e correttezza: Damiano Tommasi (presidente AIC) e Stefano Palazzi (procuratore federale). "Le Ali della Vittoria" però è soprattutto calcio giocato e allora è giusto celebrare personalità che domenica dopo domenica portano in alto il nome dei Dilettanti anche e soprattutto lavorando a stretto contatto con i giovani. È il caso degli allenatori Ciro Ferrara, un esempio per tutti gli appassionati di calcio, Roberto Menichelli, che ha portato recentemente al bronzo europeo la nazionale italiana di calcio a 5, di Massimiliano Esposito, alla guida della nazionale di beach soccer, e di Andrea Stramaccioni, ora tecnico dell'Inter ma già navigato trainer di affermate società dilettantistiche giovanili. Dalla panchina al campo ed ecco allora i riconoscimenti ad un talento del calcio italiano che è partito dalle serie dilettantistiche (ha vestito anche la maglia della nazionale dilettanti under18) Gianluca Sansone, attaccante del Sassuolo, alla pluridecorata calciatrice del Bardolino Melania Gabbiadini e all'estremo difensore azzurro di calcio a 5, nominato miglior portiere al mondo, Stefano Mammarella. Protagonista senza calciare il pallone, l'arbitro internazionale Nicola Rizzoli, premiato quale "fuoriclasse del fischietto". Per raccontare lo sport e il calcio in particolare non si possono dimenticare i media che, con il loro operato, ne incrementano la visibilità. La scelta quest'anno è ricaduta sul direttore de La Gazzetta dello Sport Andrea Monti, sul giornalista de Il Corriere dello Sport-Stadio Roberto Di Gianfrancesco e sul giornalista radiofonico, conduttore della fortunata trasmissione "La Politica nel Pallone", Emilio Mancuso.
Una grande festa del calcio, quindi, all'Auditorium Parco della Musica di Roma. Andrea Stramaccioni impegnato con l'Inter nella preparazione del recupero della gara di campionato contro l'Udinese, è stato rappresentato da Massimilaino Catini, suo collaboratore storico e assistente tecnico in nerazzurro.
Ufficio Stampa