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Valentini critico: "Povertà di qualità nella nostra Nazionale. Bisogna ricostruire tutto il movimento"

di Egle Patanè

Ancora una brutta sconfitta per l'Italia di Mancini, simbolo di un cortocircuito insindacabile. A parlarne è l'ex dirigente della Federazione Calcio, Antonello Valentini che a TMW Radio ha detto la sua sul momento della Nazionale. "Credo che sia doveroso e utile criticare la Nazionale. Sarebbe inutile infierire però. Purtroppo, al di là delle assenze di Chiesa, Immobile, Insigne e via dicendo, c'è una povertà di qualità nella nostra Nazionale, che è lo specchio della nostra Serie A. Ad oggi per l'attacco bisogna scendere al Sassuolo per trovare delle punte italiane, così come in difesa, visto che le big non hanno italiani. Bisogna ricostruire e ripensare non solo la Nazionale ma tutto il movimento. E nessuno si tiri fuori. A partire dal Decreto Crescita, che era nato con un altro intento. Mancini avrà anche delle responsabilità, la Federazione si sta muovendo con i raduni con i giovani. E' partita una fase durissima di ricostruzione ma ci vorrà tempo".

Mancini dovrebbe dimettersi?
"Gravina non doveva dimettersi dopo l'eliminazione della Nazionale. Eravamo reduci dall'Europeo, la Federazione ha dovuto affrontare situazioni dure, sta lavorando per ristabilire una stabilità economica del calcio italiano. Se Mancini ha ancora entusiasmo, la voglia, le motivazioni, allora vada avanti. Se non ha questi stimoli, allora farebbe bene a fare un passo indietro".

Giovani, Mancini ha ammesso che non si può costringere i club a farli giocare:
"Non puoi imporre a delle società delle regole che facciano giocare i giovani. È un problema culturale. Alcuni giocatori che hanno vinto l'Europei, hanno giovato poi ai club. I settori giovanili oggi sono pieni di stranieri non selezionabili per la Nazionale anche per colpa di un Decreto Crescita che Gravina ha chiesto che venga abolito. Ma su questo la Lega fa una resistenza passiva".


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