Valentini: "Pio Esposito continuerà a crescere e risolverà i problemi dell'Italia". Poi punge: "Con Spalletti qualcuno..."
Possiamo essere più ottimisti per la Nazionale? A rispondere è l'ex direttore della FIGC oggi ad della lega dilettanti, Antonello Valentini che alla vigilia di Italia-Israele, match cha arriva dopo il successo per 3-1 ottenuto dall'Italia in casa dell'Estonia ha detto a 1 Station Radio: "Adesso sì, un po’ più sollevati in chiave Nazionale dopo la vittoria contro l’Estonia e, soprattutto, dopo quella della Norvegia. È vero, quel successo ha chiuso definitivamente i nostri sogni di arrivare primi nel girone e qualificarci direttamente, ma ci consente di concentrarci sui play-off" ha detto.
Su Gattuso:
"Con Rino c'è stato un cambio di passo evidente, non solo sul piano emotivo ma anche tattico. C’è più concretezza nell’idea di gioco. La cura Gattuso sta funzionando, e Rino, che conosco bene perché abbiamo condiviso tanti anni in Nazionale, compreso il Mondiale del 2006, ci sta mettendo tutto: cuore, anima, testa e personalità. È riuscito a trasmettere il suo carattere e la sua determinazione ai giocatori. Direi che alla squadra ha dato una vera e propria scossa, un elettroshock positivo. Adesso vediamo calciatori più convinti e disposti al sacrificio. Non è solo colpa di chi lo ha preceduto se le cose prima non andavano bene: qualcuno nel gruppo non aveva remato come avrebbe potuto e dovuto. Ma è inutile fare nomi, sarebbe antipatico. Guardiamo avanti con concretezza: vedo una squadra ben caricata, preparata e determinata".
Direttore, però arrivare ai play-off non significa automaticamente qualificarsi ai Mondiali…
"Eh beh, assolutamente. Non è detto che i play-off garantiscano la qualificazione, ne sappiamo qualcosa. Negli ultimi vent’anni ci siamo passati più volte: nel ’97 andò bene, contro la Russia sotto la neve a Mosca - ricordo Buffon in campo per l’infortunio di Pagliuca - e poi vincemmo 1-0 a Napoli. Ma nel 2017 contro la Svezia e nel 2022 contro la Macedonia del Nord è andata male. Questa volta, però, le condizioni sono completamente diverse, sia come gruppo sia come formula della competizione".
Nella Nazionale di Gattuso ha continuato a mettersi in mostra, come nel club, Pio Esposito. Lei che vive da sempre nel calcio, direttore, a chi le ricorda questo ragazzo?
"È sempre difficile fare paragoni nel calcio. Come nel tennis, ogni atleta ha caratteristiche proprie, un modo di muoversi e una personalità unici. Pio Esposito è un ragazzo tecnicamente molto dotato, con una fisicità importante. L’altra sera abbiamo visto tre bei gol: quello di Kean, quello di Retegui e, soprattutto, quello di Pio Esposito, che per me è stato il più bello. Quel destro al volo di prima, al limite dell’area, denota sicurezza e grande personalità. Sono convinto che questo ragazzo continuerà a crescere e potrà aiutarci a risolvere i problemi che, fino a poco tempo fa, lamentavamo nel ruolo di centravanti. Se ci aggiungi Retegui, Kean, lo stesso Pio Esposito, Scamacca che sta rientrando, e soprattutto Lucca, che con Conte può migliorare molto, direi che il reparto offensivo ha un futuro interessante. Dietro, poi, c’è anche Camarda: il Milan lo ha ceduto al Lecce, dove si farà le ossa, scelta saggia. A Milano avrebbe fatto panchina o spezzoni, mentre a Lecce gioca e cresce. Insomma, stanno arrivando segnali positivi per il calcio italiano, e speriamo di poterne raccontare ancora tanti".