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Vecchioni: "Il cuore con Moratti, la ragione con Thohir. Con Mourinho avremmo vinto anche il Giro d'Italia"

di Christian Liotta

La passione interista di Roberto Vecchioni: il noto cantautore, vincitore due anni fa del Festival di Sanremo, ha raccontato a TMW Magazine come è nato il suo tifo per l'Inter: "Molto semplice, è successo a me come a tanti altri: è stata una scelta di rivolta contro mio padre milanista, un padre che per altro mi ha regalato tantissime emozioni, con il quale ho e abbiamo avuto io e mio fratello Sergio un rapporto intensissimo, però noi dell’Inter e lui del Milan. Forse, inconsapevolmente, anche un’opportunità di dialogo e di discussione in più”.

Quale è il ricordo migliore che conserva come tifoso? “E’ chiaro che i ricordi di quando sei giovane sono bellissimi, anche perché sono abbinati a altre situazioni; quindi il ricordo della Grande Inter o dell’Inter di Boninsegna, l’ultima volta in campo di Facchetti, una punizione di Corso, la rapidità di Mazzola. Poi è arrivato il Triplete e allora il ricordo di Madrid è fortissimo: dopo la partita mi sono perso dentro la felicità della vittoria e mi sono ritrovato in un locale dove c’erano tanti tedeschi. Sono stati carini, simpatici, molto sportivi, anche se credo che le birre avessero fatto la loro parte... La vittoria del Triplete è stata la somma di stagioni splendide, nelle quali girava anche tutto dalla parte giusta. Con Mourinho, in quell’anno, avremmo anche potuto vincere il Giro d’Italia o il mondiale di Formula 1".

Un pensiero anche per Walter Mazzarri: "“E’ un lavoratore, un professionista, ha messo ordine, sta programmando la crescita della squadra. Va bene così. Mi piace chi, come Mazzarri, fa quello che sa fare, chi è sempre se stesso”. Cosa si aspetta, infine, dall’avvento di Thohir? "Il cuore sta, stava e starà sempre, con Moratti. La ragione con Thohir. E noi interisti dobbiamo stare con la nostra squadra, non cambiarla mai per nulla al Mondo”.

 


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