Vialli: "Italia, ci credo per tre motivi. Eder e gli altri attaccanti in cerca della consacrazione internazionale"
"Siamo tutt’altro che spacciati, per me possiamo passare. E non lo dico così, ci credo per tre ragioni". A poche ore dal match da dentro o fuori della Nazionale con la Svezia, Gianluca Vialli, già giustiziere degli scandinavi nel 1987 con una doppietta, spiega i motivi per i quali gli azzurri possono guadagnare il pass per la Russia: "La prima l’ho detta, la Svezia è rigorosa ma modesta, più debole di noi - ha dichiarato l'ex attaccante della Juve -. Su due partite, la qualità complessiva pesa. Due: San Siro. Credo non si potesse scegliere di meglio, mi aspetto un pubblico e quindi un ambiente sofisticato, pensante, riflessivo, attivo. Mi spiego: Milano significa uno stadio educato che saprà leggere la partita, fase per fase. Conterà, specie se non segneremo subito. Certo, gli stadi non fanno gol. E infatti. Tre: gli attaccanti. Immobile, Insigne, Belotti, Eder, Gabbiadini. Tutti ragazzi in cerca di una consacrazione internazionale che ancora non hanno. Questa è la loro partita, la loro grande occasione. Il mondo li guarda. Bene, ragazzi: a voi".