Vialli: "Italia, meno stranieri e più tecnica. E Ancelotti ct. Ventura? Un gentiluomo si sarebbe dimesso"
Fonte: Gazzetta dello Sport
"Dobbiamo renderci tutti conto che il calcio ha delle ricadute in altri settori. Saltare un Mondiale significa creare problemi all’economia e togliere spensieratezza per un mese ad un intero Paese. Io però a questo punto, per non cadere nella depressione, voglio essere ottimista: mi auguro che questa batosta rappresenti l’opportunità per ripartire davvero da zero. La premessa doverosa è che la Nazionale va trattata con cura". Lo dice Gianluca Vialli intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
Da dove si deve ripartire?
"Dalla tecnica. E’ vero che il nostro livello non è più quello di dieci anni fa, ma bisogna rivedere alcuni concetti base. La Nazionale deve tornare a rappresentare l’élite. Non si possono giocare bene 25 minuti in campionato e ritrovarsi la maglia azzurra addosso. La Nazionale bisogna meritarsela con un rendimento elevato protratto nel tempo. Lo dice la storia: hanno vinto il mondiale le squadre basate su gruppi solidi, arricchite da inserimenti mirati. Lippi seguiva questa strada, Ventura l’ha sconfessata".
Ieri è stato ufficializzato l’esonero di Ventura 48 ore dopo il disastro. Lei, al posto del c.t., si sarebbe dimesso?
"A Coverciano la prima cosa che insegnano ad un allenatore è quella di non dimettersi mai. In certi casi bisogna essere più galantuomini che professionisti. Penso che un gentiluomo, in una situazione simile, si sarebbe fatto da parte".
Il c.t. adatto per ripartire?
"Carlo Ancelotti. E’ rispettato da tutti, possiede equilibrio ed esperienza internazionale, ha vinto ovunque e parla le lingue. Farei di lui il Del Bosque italiano. Gli chiederei solo una cosa: abbracciare un progetto e sostenerlo fino in fondo. Mi piacerebbe vedere al suo fianco Paolo Maldini nel ruolo di club manager. Un dirigente modello Germania, alla Bierhoff".
Se avesse la bacchetta magica che cosa farebbe?
"Andrei dall’Uefa e chiederei una deroga per compiere un intervento straordinario: limitare il numero degli stranieri per incoraggiare i club ad investire sui vivai. Abbiamo bisogno di qualità: dobbiamo ritrovare i Maldini, i Baggio, i Totti. Poi procederei alla riforma dei campionati".