Vialli: "Vi spiego la mia idea sulla crisi di Inter e Milan. Su Eder, il Leicester di Ranieri e il cholismo..."
Fonte: Corriere dello Sport
Perché Inter e Milan non hanno lottato per lo scudetto? Gianluca Vialli, intervistato dal Corriere dello Sport, risponde così. "Da ex giocatore dico le voci riguardanti all’assetto societario non aiutano. Se a questo aggiungiamo che le altre sono più forti, tutto diventa più complicato. Al Milan poi sembra impossibile portare avanti un progetto con lo stesso allenatore: il club ha una politica ottima basata su un gruppo forte di italiani, ma i risultati stentano ad arrivare".
Ha fiducia nell’Italia ai prossimi Europei?
"Ho fiducia in Conte perché le sue squadre garantiscono prestazioni piene di orgoglio, impegno e concentrazione. Non saremmo una sorpresa perché l’Italia è sempre l’Italia, ma se uno dei nostri attaccanti diventerà assoluto protagonista, ci toglieremo delle soddisfazioni".
A chi pensa?
"A uno tra Pellè, Zaza ed Eder".
Chi vincerà la Champions League?
"Dico Atletico perché quello che il calcio una volta ti toglie, un’altra volta te lo restituisce. E dopo la finale del 2013-14 a Lisbona...".
Vialli è un po’... cholista?
"A me dell’Atletico piace quasi tutto. Certe cose, come il ricorso al fallo tattico, alla caduta e alla protesta, le trovo eccessive e le eviterei, ma Simeone tira fuori dai suoi il 120% con una continuità mostruosa. I colchoneros sono sempre concentrati e cattivi".
Il miracolo Leicester l’ha appassionata?
"E’ una storia fantastica che rinforza la convinzione che la Premier sia il torneo più spettacolare e divertente del mondo. E’ bello che Ranieri non abbia mai vinto un campionato da giocatore o da allenatore e che ci sia riuscito a 64 anni. Ed è bello che trionfi il Leicester perché dimostra che nel calcio niente è impossibile. Gioca un calcio simile a quello dell’Atletico, ma più divertente perché più veloce e ripulito da certi atteggiamenti discutibili che in Inghilterra non sono ammessi. Il Leicester è una squadra che difende bene in un campionato dove nessuno difende bene e che ha un grande contropiede".