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Vicepres. AIC: "Rischio alto per la prima giornata"

di Daniele Alfieri

Ai microfoni di Radio Sportiva, il vicepresidente dell'AIC (Associazione Italiana Calciatori) Umberto Calcagno si è espresso riguardo allo sciopero dovuto al mancato accordo sul rinnovo del contratto collettivo: "L'accordo sancito da Beretta e Campana è stato disatteso, la situazione attuale è inverosimile: nel dicembre scorso lo sciopero fu scongiurato, se adesso vogliono rinegoziare ci troveremo di fronte a molte difficoltà. Non ho più cautele: sono rimasto basito dal loro comportamento, non so prevedere se il campionato inizierà o meno. La situazione spagnola è simile alla nostra - prosegue -. Anche nel loro caso ci sono patti disattesi dalla controparte, ci aspettavamo lo sciopero alla prima di Liga. Ma anche in Italia siamo a forte rischio per la prima giornata".

Si parla quindi del contributo di solidarietà: "La polemica l'ha fatta Galliani, nessun calciatore ha mai detto niente su questa tassa. Ci sono società sovraesposte che non vogliono tener fede agli impegni presi, tutto qua. Non è una questione sindacale, ma di pattuizioni individuali: ogni contratto può aver specificato solo il lordo, e allora spetta al calciatore, oppure aver pattuito al netto, e in quel caso l'onere può spettare alla società. Nessun calciatore ha detto 'io non la voglio pagare', nessuno si sottrarrà a questo obbligo: ogni calciatore si siederà con la società per mettersi d´accordo, il sindacato non può incidere su singole situazioni".

Una battuta anche sulle parole del ministro Calderoli: "Era forse mal informato - commenta Calcagno -, mi auguro che riveda le sue esternazioni. Questa diatriba se la sono fatta fra di loro, nessun calciatore ha mai manifestato la volontà di non pagare".


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