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Vidal attacca i calendari intasati, Calcagno: "Nulla di nuovo sotto il sole"

di Stefano Bertocchi

"Il calcio è una festa sociale, non un centro di schiavitù". È uno stralcio dell'ultimo attacco di Arturo Vidal, intervistato nelle ultime ore ai microfoni dalla FIFPro. Sul tema dei calendari intasati si è espresso anche il presidente dellAIC Umberto Calcagno: "Nulla di nuovo sotto il sole - commenta a TMW -. Già da quattro anni, con FIFPro, lo abbiamo detto a caratteri cubitali. È una questione che abbiamo denunciato ancora prima che ci fossero situazioni molto particolari come quelle generate dalla pandemia e da stagioni sovrapposte fra loro. Negli ultimi due anni il calendario degli impegni, compresi quelli con le nazionali, si è intasato ulteriormente, ma già prima di tutto questo avevamo delle statistiche molto chiare: i top player arrivano a giocare 70 partite all'anno, alcuni di loro percorrono più di 90 mila chilometri di distanza. E in molti casi, circa 40 partite su queste 70, si tratta di impegni back to back, cioè con meno di quattro giorni di recupero tra una gara e l'altra. Sono dati, questi sui top player, che ci dicono che un problema c'è ed è oggettivo".


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Venerdì 19 dicembre