.

Zaccheroni: "L'Inter è da vertice, ma poi per vincere..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Alberto Zaccheroni è approdato in Cina, al Pechino Guoan. Alla Gazzetta dello Sport, ha parlato anche della Serie A.

Si chiede a volte perché in Italia non è più così richiesto? Avrebbe preferito un’altra grande, una nazionale, o magari ha un sogno nel cassetto? 
"Nessun sogno, io vivo il momento. Alleno da quando ho 29 anni, non 38, e le grandi d’Italia le ho avute più o meno tutte. In corsa però. Pochi lo ricordano, ma dopo Udinese e Milan ho sempre preso le altre grandi con problemi. E, tranne la Juve, ho sempre migliorato la situazione. Comunque potevo aspettare una chiamata, ma avevo voglia di andare all’estero e, ripeto, di avere un’avventura intrigante".

A proposito di big, ha sempre avuto fiducia nella Juve: ma si aspettava di vederla così in alto così presto? 
"Che la Juve avrebbe lottato per i vertici ne ero certo. Ha avuto problemi all’inizio per i troppi nuovi. Ma se l’anno scorso era una squadra da 15 punti di vantaggio sulle altre, quest’anno lo era di 7-8. È la favorita per lo scudetto. Casomai sono stupito del rallentamento delle altre davanti. Se la Juve avesse dovuto recuperare la prima Roma di Garcia sarebbero stati problemi. Ma è una vita che non avevamo un campionato così equilibrato. Forse dai tempi delle 7 sorelle quando vinsi il titolo col Milan. Buon per lo spettacolo". 

Sarri gestisce bene la squadra non il suo carattere. Come ha visto la lite a insulti con Mancini? 
"È una questione di campo, dai. In Italia c’è molta più tensione che altrove e a volte dici cose che non pensi. È capitato anche a me, che sono un tipo tranquillo. Ma io mi sfogavo nel tunnel degli spogliatoi, non fuori dove si dovrebbe dare l’esempio". 

Torniamo a bomba. Quale altra squadra può inserirsi nella lotta? 
"La Roma ha un potenziale molto importante, a livello di qualità è secondo solo alla Juve. Ora son tutti sotto rendimento, ma se Spalletti riesce a rimettere a posto quello che si è rotto - che non è necessariamente tecnico - può rientrare. Ha un centrocampo fortissimo".

E l’Inter? 
"Per il momento ha puntato tutto sulla fisicità, l’esperienza, la malizia. Ma è costruita con dei mediani (Melo, Medel, Kondogbia...) e fa il calcio che deve fare, di sostanza. L’anno scorso ha sofferto in fase difensiva e ha cercato di rimediare: ci sta. Finora ha risolto molte partite col talento di quelli davanti. Cavani e Lavezzi? Se arrivano, aumentano le potenzialità sotto porta: hanno alle spalle molti più gol degli esterni che giocano ora. Lotterà ai vertici di sicuro, ma per il salto ci vorrebbe più velocità e invenzione in mezzo". 
 


Altre notizie