Zanetti e Balo il jazzista: "Quella sera col Barça..."
Un jazzista, uno in grado di inventare la giocata vincente. Ma anche un giocatore che oscilla tra l'essere un ottimo elemento e un campione; così Javier Zanetti descrive nella sua autobiografia 'Giocare da uomo' il suo ex compagno di squadra, oggi attaccante del Milan, Mario Balotelli. Nel corso della lunga intervista al Tg1, il capitano nerazzurro spiega meglio cosa pensa di Balo: "Io credo che debba trovare l'equilibrio e io spero che lo trovi. Mario ha un grandissimo talento, ma deve stare più tranquillo e fare quello che sa fare. Abbiamo parlato tante volte, lui mi ha ascoltato però fa parte di quei giovani che comunque per la sua età continua a sbagliare. Poi quando ti rendi conto degli errori poi arrivi a crescere. Essere un jazzista per lui è sicuramente una qualità, è uno di quei giocatori che in ogni momento può inventare la giocata vincente. Serve al Milan e soprattutto alla Nazionale, visto che siamo vicini al Mondiale".
La carriera di Balotelli all'Inter è stata segnata irrimediabilmente da quella maglia scagliata a terra al termine della semifinale di andata di Champions League contro il Barcellona del 2010. Il capitano non nasconde di essere rimasto male per quel gesto: "Sì, perché è un gesto che non si fa. Ma credo che lui dopo quel gesto si era accorto subito di avere sbagliato. In quel momento non gli dissi nulla perché non c'era tempo di spiegargli certe cose. Nello spogliatoio, ha chiesto scusa e finì lì".