.

Zanetti: "Maradona mi escluse senza motivo e gli andò male. Quanti sms con Messi, ma deve riguardarsi!"

di Daniele Alfieri

Nell'introduzione alla sua autobiografia, "Giocare da uomo", Javier Zanetti ha parole anche per Lionel Messi e Diego Maradona, due delle leggende argentine immortalate al Predio, campo d'allenamento della Selección: "Nella sala appena fuori dalla palestra dove sudo, alcuni pannelli fotografici ricordano le vittorie della gloriosa albiceleste, la Nazionale argentina così definita per la maglia biancoceleste, i Mondiali vinti e i grandi allenatori: César Menotti solenne, Carlos Bilardo sorridente.Ai muri sono appese foto e divise dei magici numeri 10 argentini che rivaleggiano con Pelé per la fama dell’asso degli assi: Diego Armando Maradona e Lionel Messi. Li guardo ogni volta che entro al Predio: Diego che a sorpresa non mi convocò in Nazionale ai Mondiali del 2010, senza un motivo tecnico e purtroppo con poveri risultati in campo, Lionel che da capitano dell’albiceleste ho visto crescere: un amico, un ragazzo semplice e timido fuori dal campo, una stella che in partita è capace di aggirarti come fossi il birillo di uno slalom e andare in gol. Sui giornali leggo l’elenco infinito delle sue partite, ci scambiamo sms sul telefonino, e da fratello maggiore vorrei dirgli: «Lionel riguardati, non giocare troppo, non farti imporre match inutili dal sistema e dal calcio show business. Anche il tuo tempo passerà, difendi il tuo corpo»".


Altre notizie