Zanetti: "Tre gli avversari più tosti della mia carriera. Il giorno in cui Adriano si è perso e quando West sparì"
Fonte: Tuttosport
Nella lunga intervista concessa ai microfoni di Tuttosport, Javier Zanetti non ha parlato solo di se stesso, ma anche degli innumerevoli avversari e compagni di avventura passati nel corso dell sua onorata carriera. Ecco le sue parole:
I tre compagni più forti con cui ha giocato?
"Ronaldo, Baggio e Ibra"
Il compagno che si è perso?
"Adriano. Quando gli è arrivata la notizia della morte del padre eravamo a Bari e lui era seduto dietro di me. Da quel giorno si è perso: quando veniva sua madre in Italia stava bene, ma quando era solo, cambiava tutto".
L'avversario più tosto?
"Kakà, Giggs e Nedved. Quante corse con Pavel...".
L'allenatore ideale, eccetto Mourinho?
"Simoni e Cuper".
Perché Lippi ha fallito all'Inter?
"È un concorso di colpe: noi non siamo riusciti a essere la squadra che voleva e lui non era l'allenatore che ci aspettavamo".
Quella era anche l'Inter di... West.
"Che mito Taribo. Un giorno Lippi in allenamento continuava a urlargli di accorciare su Zamorano e lui non si muoveva. Alla terza volta, gli chiese perché. E Taribo rispose: "Dio mi ha detto di non accorciare".
La risposta di Marcello?
"Strano, a me Dio non mi ha detto niente"
Altri aneddoti?
"Era un mese che non tornava in Italia, noi lo cercavamo, provavamo a telefonargli ma nulla. Un giorno si presentò in tunica alla Pinetina: “Tranquillo fratello - mi disse - mi sono sposato e da noi si usa fare un mese di vacanza”. Un’altra volta, per farci assistere a una sua predica, ci invitò dicendo che era il suo compleanno. Tutti gli portammo il regalo... Peccato che non fosse vero".