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Zazzaroni: "Conosco Ranieri: se resta vuol dire..."

di Daniele Alfieri

Ivan Zazzaroni, opinionista della 'Domenica Sportiva' alla quale ha preso parte anche Ranieri prima del suo approdo sulla panchina dell'Inter, ha analizzato dalle pagine di Libero la gestione dei tecnici in Italia, dicendo la sua anche riguardo al momento tormentato del mister dei nerazzurri: "Per noi umani la panchina è un triste destino, il simbolo del dopo, del declino, dell’inutilità; per chi allena è una condizione irrinunciabile, uno status, il senso della vita. Pensate a Ranieri. Pur di conservare il posto è condannato a resistere alle battute di Moratti, alle sue incertezze, ai «penso che domenica ci sia ancora lui». Ranieri allena da un quarto di secolo, l’ha fatto in Italia, Spagna, Inghilterra e a sessantun anni ha avuto l’Inter. Nel momento sbagliato: e ci sta. Contro il Catania affronterà il collega che a Roma gli subentrò e che potrebbe essere suo figlio ben sapendo che anche un pareggio lo condannerebbe al pensionamento dorato ancorché temporaneo.

Ranieri è uno che sa stare al mondo, è misurato, educato ma orgoglioso e anche scaltro. Lo conosco assai bene eppure non riesco a immaginare quanto possa soffrire i cambiamenti di umore del presidente, i suoi dubbi resi pubblici («se ci siamo chiariti? Sì»). Si consola, l’ex Aggiustatore, con l’ottimo stipendio che corre (e correrà) puntualmente, e con la speranza. Che è sempre l’ultima a morire. Lavorare, esserci, non uscire dal giro (Lippi non vede l‘ora di rientrare): il resto non conta...".


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