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Zeman amaro: "Dopo Calciopoli nessuna rivoluzione"

di Christian Liotta

Zdenek Zeman torna all'attacco. Dalle pagine de L'Espresso, il tecnico boemo, ora alla guida del Pescara, esprime i suoi timori sul calcio di oggi, affermando che nulla, nemmeno dopo lo scandalo di Calciopoli, è cambiato nel mondo del pallone. Secondo Zeman, che riprende le frasi di 13 anni fa, quando accusò il calcio italiano e in modo particolare la Juventus di pratica indiscriminata del doping (accuse alle quali fece seguito un processo ai danni della società bianconera, chiuso però con la sopraggiunta prescrizione che ha estinto i reati, ndr) il calcio italiano "ha perso le sue radici, non ride, non stupisce, tiene lontana l'emozione. Spero che il calcio sia uscito dalle farmacie, ma non ne sono convinto. Dopo Calciopoli nessuna rivoluzione".

Nel corso dell'intervista, Zeman ha anche parlato di José Mourinho, evidenziandone qualità particolari: "Nel vendere il proprio prodotto è tra i migliori. Gli manca qualche rudimento sul campo. Può ancora impararlo. Tornerà in Italia? Dipenderà dalle condizioni economiche del calcio italiano. Non dubito che per lui si tratti di un dettaglio più che decisivo".


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