Zenga spiega il suo Cagliari: "Vorrei una squadra capace di andare a tremila all'ora"
Non ha ancora potuto debuttare come nuovo allenatore del Cagliari, Walter Zenga. Ma per il momento, l'aspetto tecnico è l'ultimo dei suoi pensieri, come rivela in un'intervista a L'Unione Sarda: "Il campo mi manca, ma il calcio oggi viene dopo: la priorità è la salute, quando dovremo riprendere, saremo pronti. Non ho voluto creare problemi o sembrare un privilegiato, andando dall’hotel al centro sportivo dalla mattina alla sera. Dobbiamo dare l’esempio: spero vivamente che questo messaggio che arriva dalla nostra società possa servire a far capire che tutti insieme possiamo fare qualcosa, ma solo con l’osservanza delle regole".
Zenga parla anche del rapporto con il presidente rossoblu Tommaso Giulini: “Con il presidente ci conosciamo da anni, c’è reciproca stima e rispetto. Quando mi ha chiamato non ho avuto dubbi ad accettare: per me Cagliari non è solo un punto di ripartenza, ma un passaggio importante della mia vita. È una squadra di livello, una società che ha ambizioni, la realizzazione dello stadio prima di tutto. Giulini ha fatto e sta facendo un lavoro pazzesco. Vorrei che la mia squadra avesse la forza di andare a tremila all’ora. Mostrando senso di appartenenza, professionalità, rigore. Il gruppo è di grande livello e unito. Non dobbiamo pensare solo al problema, al risultato. Dobbiamo vivere le esperienze negative come una crescita, un motore che ci aiuti a ripartire. Per mia natura guardo sempre a chi mi sta avanti. E se parliamo di calcio, il Cagliari è a 3 punti dal settimo posto".