Zenga su Benitez, Trap, Moratti e Leonardo
Fonte: calciomercato.com
Intervistato da calciomercato.com, Walter Zenga, che ha vestito la maglia dell'Inter in 328 occasioni, esordisce parlando dei buu razzisti rivolti all'indirizzo di Mario Balotelli, durante l'amichevole di ieri sera tra Italia e Romania: "Mi sono stancato di parlare di queste cose. Non c'è grande differenza tra i cori contro giocatori bianchi o di colore, lo trovo imbecille in entrambi i casi. Purtroppo lo stadio è una zona franca dove si può dire e fare tutto quello che si vuole, invece sarebbe carino incitare la propria squadra senza mai fare il tifo contro. Non sono io la persona adatta per pensare a delle possibili soluzioni".
Dopo le ultime prestazioni nerazzurre nettamente al di sotto delle aspettative e il summiti di ieri tra allenatore e società, sembra che per Rafa Benitez siano decisive le prossime due partite, a Verona contro il Chievo e in casa contro il Twente: "Una grande società - ha commentato l'Uomo Ragno - non si fa mai travolgere dagli eventi in maniera imprevista. Una grande società si riunisce a un tavolo con l'allenatore, parla, analizza e cerca soluzioni senza prendere decisioni drastiche. Le riunioni anche lunghe si fanno settimanalmente in tutte le squadre del mondo, sia che si vinca e sia che si perda. Poi a certe riunioni viene dato più peso perché fa comodo a livello giornalistico. Non si può buttare via un progetto dopo due mesi. La parola 'fallimento' non esiste nel vocabolario di nessuno di noi. In questo momento all'Inter ci sono dei risultati non previsti, è giusto che il presidente alzi la voce e chieda spiegazioni. Moratti è stato chiaro, è seccato per come stanno andando le cose e non vuole cambiare allenatore nell'immediato. Poi magari Benitez cambierà tipo di allenamento o gestione dell'aspetto tecnico".
L'ultima indiscrezione sul futuro della panchina dell'Inter riguarda Giovanni Trapattoni: "Sono solo situazioni giornalistiche. A prescindere dal discorso Inter, il Trap a 70 anni ha ancora una passione incredibile per il calcio, è come se avesse la mia età. Avrebbe potuto benissimo essere il Ferguson italiano in una squadra di club, sarebbe auspicabile ma purtroppo in Italia è impensabile".
Sulle voci più clamorose che riguardano invece Paolo Maldini e Leonardo come possibili sostituti di Benitez, Zenga appare scettico: "Bisogna distinguere tra la rivalità sul campo nei 90 minuti e la stima e il rispetto per le persone, che non hanno colori di maglia come dimostrano le parole di Moratti. Ad esempio non è un'eresia che un'interista come me auguri a Inzaghi di tornare al più presto, perché tutti vogliono vedere ancora in campo uno come Pippo con quella voglia a 37 anni. E' strano vedere Paolo fuori dal mondo del calcio. Secondo me rientrerà presto, solo lui sa dove, se al Milan, all'Inter, al Chelsea o da qualche altra parte. Moratti ha in testa tante persone che hanno fatto qualcosa per l'Inter e che potrebbero lavorare nell'Inter, sarebbe la cosa più logica. Invece sarebbe strano vedere bandiere di una squadra che lavorano per altre squadre. Zenga al Milan o Leonardo all'Inter stona un po' e credo che non succederà mai per volontà reciproca".
L'ex allenatore di Palermo e Catania risponde anche a Michel Platini, che aveva dichiarato che i grandi campioni non vorrebbero più venire a giocare in Italia volentieri, preferendo altri campionati: "Non mi sembra che in Serie A manchino dei fior di giocatori. Basti pensare ai vari Eto'o, Milito e Sneijder all'Inter; Ibra, Pato, Ronaldinho e Robinho al Milan; Krasic e tutti i nazionali italiani alla Juve; poi la Roma ha un parco attaccanti invidiabile con Totti, Vucinic Borriello; la Lazio ha Zarate e Hernanes, al Palermo c'è Pastore. E questa è solo una prima analisi".