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Zenga: "Var promossa. Vi spiego la mia uscita"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Dopo l'arrabbiatura a margine di Crotone-Napoli, Walter Zenga precisa la sua idea sul Var. "La considero un’ottima cosa, non si può più tornare indietro. Se vogliamo fare un bilancio direi che per l’80% va tutto bene. Sul restante 20% si può lavorare insieme, con serenità e in modo costruttivo - dice l'attuale tecnico dei calabresi -. In questa ottica va inquadrata la mia uscita di qualche giorno fa (“non capisco la Var”, ndr) su un fatto preciso: l’allenatore è l’unico a non sapere nulla quando un arbitro sta visionando le immagini, secondo me è un paradosso. Da superare". 

Nelle ultime settimane è stato un crescendo di polemiche per alcune scelte arbitrali. Con la Var sotto accusa...
"Fa parte di una cultura del sospetto tutta italiana che dobbiamo cancellare. Per carità, mi ci metto anche io tra quelli che sbagliano. Quando all’ultimo minuto Ceccherini va giù in area del Napoli e ci fischiano fallo contro, d’istinto penso: “A parte invertite di sicuro davano rigore”. Poi mi pento perché dobbiamo avere fiducia totale negli arbitri italiani, sono i migliori. E un po’ ho girato il mondo. Quindi, le polemiche sono inutili e dannose. La Var sta muovendo i primi passi, ma si capisce che è utilissima e va difesa. Semmai, lavoriamo sulle criticità emerse finora".

Lei ha detto: fateci capire che cosa sta accadendo quando l’arbitro va al monitor. Una delle 5 proposte della Gazzetta è proprio trasparenza totale.
"Ma certo, perché mai in panchina devo restare al buio? E il concetto lo allargherei: darei agli arbitri la possibilità di parlare, spiegare il loro punto di vista, raccontare le emozioni. Non dico tutti, all’inizio basta uno. Altrimenti parla sempre e solo il designatore Rizzoli. Poi, se fosse per me renderei obbligatorio l’incontro con capitani e allenatori. E la trasparenza passa pure da un maggiore dialogo in campo con i giocatori, come avviene in Inghilterra".

In conclusione, Var promossa?
"Ma certo, quando commentavo i match della Nazionale in tv mi è capitato più volte di dire su un episodio controverso “Ecco, ora interviene la tecnologia”. Poi mi ricordavo che non c’era. Questo significa che serve eccome. Dobbiamo solo abituarci e trovare il giusto equilibrio. La Serie A sta facendo da cavia, ma lo fa per il bene del calcio".


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