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Amburgo-Inter - Guarin con il goniometro, Samir show. Cuchu in ritardo

di Fabio Costantino

HANDANOVIC 7 - Nel primo tempo è uno spettacolo quando dice no a due volte a Rudnevs e soprattutto ad Arslan dalla distanza. Ripresa soft (meritata), con un intervento pulito su Badelj. Resta il fatto che la facilità con cui la punta lettone lo batte rievoca in lui brutti ricordi: si spera sia solo una casualità.

 

CAMPAGNARO 6 - Che paura nel finale quando si tiene la gamba destra lamentandosi platealmente per il dolore. Per fortuna nulla di grave e quel che resta è una prova gagliarda, con un gol sfiorato di testa. Mister sicurezza.

 

RANOCCHIA 5,5 – Del pacchetto arretrato titolare è quello che soffre di più la pesantezza nelle gambe. Normale, considerato un fisico che richiede più tempo per entrare in condizione. (DAL 46’ ANDREOLLI 5,5 - Pronti via e Rudnevs lo brucia dopo un minuto dall’ingresso in campo. Si riscatta poi con qualche buona chiusura, ma serve maggiore attenzione).

 

JUAN JESUS 6 - Solido al punto giusto, denota una buona condizione e tappa qualche falla proveniente dalla sua sinistra. Fisicamente è una belva, non gli resta che mantenere alto il livello di concentrazione per regalare sonni tranquilli al proprio allenatore.

 

NAGATOMO 6 - Non c’è ancora l’esterno destro titolare? Poco importa, Mazzarri può contare sull’eclettismo del giapponese, che cambia fascia di competenza senza problemi. L’alter ego di Zuniga risponde presente e svolge in modo positivo il proprio compito (DALL’80’ JONATHAN SV).

 

CAMBIASSO 5 - Dovrebbe essere lo schermo davanti alla difesa ma la sua è una protezione ‘a distanza’. Non ha il passo né degli avversari, né dei compagni, dei quali sembra il più in ritardo dal punto di vista atletico. È in costante difficoltà. (DAL 62’ KUZMANOVIC 5 – Tocca pochi palloni e molti li gestisce male. Macchinoso, non entra mai nel vivo del gioco. L’unica differenza con Cambiasso sta nel cuoio capelluto).

 

ALVAREZ 5,5 - Ok, Mazzarri lo sta provando nel ruolo di mezzala e ci può stare un po’ di imprecisione. Ma quanto visto all’Imtech Arena non invita all’ottimismo. Dovrebbe aiutare Pereira in quella porzione di campo ma il più delle volte lo abbandona al suo destino. Per la gioia di Beister e Arslan. A sorpresa, indossa la fascia da capitano.

 

GUARIN 6,5 - Inizio da urlo, assist col goniometro per il gol di Icardi. Poi lotta su ogni pallone e corre per dare manforte al centrocampo. La condizione è un crescendo continuo, si vede che ha voglia di spaccare il mondo. Buon segno, peccato che cali pesantemente nella ripresa (DALL’87’ OLSEN SV).

 

PEREIRA 6 - Nonostante il peso della preparazione e un Alvarez per nulla d’aiuto, la sua è una prestazione sufficiente. L’Inter soffre sulla sua fascia (il gol nasce proprio da lì) ma l’uruguagio, pur patendo ancora dal punto di vista difensivo, quando sale si fa sentire e mette in mezzo palloni interessanti.

 

PALACIO 6,5 - Il suo cuore va più veloce delle gambe. La testa e i movimenti sono i soliti, peccato che la reattività non vada di pari passo. Spreca nella ripresa un’opportunità gentilmente offertagli da Sobiech, poi Drobny si supera per ammutolirlo. Lucidità appannata, ma l’impegno è encomiabile (DALL’80’ CAPELLO SV).

 

ICARDI 6,5 - La risposta a chi stava mettendo in discussione la bontà del suo acquisto arriva dopo pochi secondi: palla sinfonica di Guarin e tocco felpato da attaccante consumato. Meravigliosamente facile. Poi si eclissa un po’, anche perché riceve pochi palloni. La strada però è giusta. (DAL 62’ BELFODIL 6 – Che sia un colosso salta subito all’occhio. È ancora troppo lento per essere incisivo, inevitabile che il Ramadan e il suo fisico abbiano per lui un effetto ritardante. Ma in testa le idee non mancano).

 

ALL. MAZZARRI 6,5 – Non male l’atteggiamento della sua squadra al primo impegno di una certa caratura. Dopotutto l’Amburgo, pur non appartenendo all’elite della Bundesliga, tra una settimana inizierà il campionato e in teoria dovrebbe essere decisamente avanti dal punto di vista fisico. Invece i nerazzurri riescono persino a mantenere alta la pressione nella ripresa, giocando con una significativa personalità. Qualche automatismo è ancora da oliare, sarebbe impensabile se così non fosse.


AMBURGO: Drobny 7,5, Diekmeier 6, Sobiech 5, Westermann 5,5 (dal 76’ Tah 5,5), Jansen 5,5; Arslan 6,5, Badelj 6; Beister 6,5 (dal 71’ Aogo 6), Van der Vaart 5 (dal 76’ Calhanoglu 5,5), Jiracek 6; Rudnevs 6,5 (dal 71’ Zoua 6). All.: Fink 6


ARBITRO: Meyer 6,5


ASSISTENTI: Aarnink 6; Bornhorst 6


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