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Brescia-Inter: harakiri Cordoba, ma quanti sprechi!

di Christian Liotta

JULIO CESAR 7,5 – E’ Caracciolo l’elemento che gli crea i principali fastidi: prima para agevolmente un suo colpo di testa da lontano, poi è ottimo nel chiudergli lo specchio della porta nell’uno-contro-uno ravvicinato. Anticipato da Lucio nell’ultima azione del primo tempo. Nella ripresa è monumentale su Caracciolo una prima volta, poi sul colpo di testa ravvicinato dell’Airone non può nulla. Quando però l’attaccante delle rondinelle ha la palla che potrebbe affossare l’Inter, respinge il rigore.

MAICON 6 – Prima parte di gara molto buona, soprattutto nei primi 35 minuti, dove prova a scoperchiare la difesa biancoblu con una serie di lanci lunghi in diagonale. Qualche gioco di prestigio, un brutto colpo subito da Daprelà, poi frena un attimo e nella ripresa non combina molto, facendosi anche ammonire.

LUCIO 5,5 – Qualche anticipo interessante, ma anche un paio di buchi pericolosi su Caracciolo, che in una circostanza trova una prateria per involarsi davanti a Julio Cesar. Denuncia qualche problema fisico, poi si riprende. DAL 65’ CORDOBA 4 – Davvero da censura: favorisce il pareggio del Brescia con quell’incredibile assist per Caracciolo, poi rischia davvero di uccidere le speranze dell’Inter facendosi fischiare contro quel rigore su Eder lanciato a rete con rosso annesso. E meno male che JC è stato aiutato dalla conclusione non proprio impeccabile di Caracciolo.

RANOCCHIA 6,5 – Bravissimo nel mettere il bavaglio a quello che sembra essere l’elemento più pericoloso del Brescia, vale a dire Kone, sul quale a tratti addirittura si supera al punto da costringere Iachini a cambiarlo di posizione. Serve lui la palla vincente ad Eto’o con un colpo di testa costruito con incredibile libertà in mezzo all’area bresciana. Nella ripresa si fa uccellare da Caracciolo costringendo Julio Cesar alla grande deviazione. Da un suo rinvio su cross di Diamanti nasce il corner del pareggio.

NAGATOMO 6+ – Facile pensare che, nonostante le rassicurazioni, la testa vada all’immane tragedia che ha colpito il suo Paese. Per i primi minuti, infatti, appare un po’ fuori fase. Però costruisce il primo pericolo serio dalle parti di Arcari, poi fa bene il suo mestiere, qualche volta con imprecisione, ma sempre con grande spirito combattivo. Eto’o dedica il gol al suo paese. DAL 77’ MATERAZZI 5,5 – Chiamato alla lotta per contenere Caracciolo, cosa che non fa sempre puntualmente come in occasione del pari.

ZANETTI 6,5 – Corre lungo tutto l’asse difensivo mettendo pezze qua e la per garantire a Maicon e Nagatomo di aiutare lì in avanti. Un paio di disimpegni pregevoli nella ripresa.

STANKOVIC 6 – Bisogna aspettare prima di vederlo andare a pieni giri: si pianta davanti alla difesa, neutralizzando diverse azioni avversarie e lanciando anche le ripartenze. Anche lui, però, rallenta un po’ per dei problemini fisici comunque assorbiti prontamente. Disturba Caracciolo lanciato a rete, poi toglie dai piedi di Eder l’ultima palla utile dell’incontro.

PANDEV 5,5 – Il più volitivo e combattivo nel primo tempo, dove è l’elemento che crea maggiori apprensioni alle rondinelle. Costruisce, affonda, crea occasioni, anche se quella più grossa la spreca per il recupero di Zebina. Nella ripresa, però, compie tre errori che avrà sulla coscienza: prima, toglie una palla invitante dai piedi di Sneijder che va su tutte le furie; poi, consente ad Arcari di compiere due parate pesanti servendogli praticamente sul piatto d’argento due gol già fatti.

SNEIJDER 6,5 – Come al solito, di botte ne prende in quantità. Si divincola parecchio bene tra le linee difensive avversarie, ha anche tra i piedi un bel pallone servito da Pandev che finisce a lato di poco. La grande occasione la trova nella ripresa, con quel tiro delizioso che si stampa sul palo. Poi ci prova anche con una conclusione incredibile da metà campo.

ETO’O 6,5 – Il gol è la classica zampata ferale. Poi, prova di grande sacrificio, dove addirittura si spinge fino al ruolo di mediano e addirittura di terzino sinistro in una circostanza. Compie però un errore grosso in fase di contropiede, ignorando Sneijder lanciato sulla sinistra servendo Pandev.

PAZZINI 6 – Assaggia parecchi colpi pesanti (uno su tutti, quello di Bega), non riceve palloni giocabili importanti. E’ più parte viva del gioco nella ripresa, orchestrando anche una bella palla gol sciupata da Pandev. DAL 70’ KHARJA 6 – Si getta nella mischia per dare più equilibrio alla squadra in una fase di sofferenza nel tentativo di chiudere il match, avrebbe anche la palla buona per ritrovare il vantaggio ma non la sfrutta al meglio.

ALLENATORE: LEONARDO 5,5 – I cambi che contro il Genoa furono fondamentali a Brescia lo tradiscono, soprattutto quello di Cordoba. Ma prima, non può fare altro che recriminare per le troppe occasioni non sfruttate.

BRESCIA: Arcari 7,5; Zebina 6,5 Bega 6, Zoboli 6; Zambelli 6 (61’ Eder 6,5), Kone 6,5, Vass 5,5 (83’ Lanzafame sv), Hetemaj 6, Berardi 5 (25’ Daprelà 5,5); Diamanti 6, Caracciolo 6+. All. Iachini 6,5.

ARBITRO: ROCCHI 5,5 – Il Brescia recrimina in più di una circostanza, ma chi dovrebbe recriminare è l’Inter, prima di tutto perché Daprelà nel primo tempo è suscettibile di doppio giallo per un intervento di mano su Maicon; forse, l’unico intervento mancato è per un tocco di mano di Pazzini. Il rigore di Cordoba forse è dettato dallo sviluppo dell’azione, ma a riguardarla bene non sembra per nulla suscettibile di penalty. Come nemmeno quel tocco di mano di Nagatomo troppo vicino alla palla per essere sanzionabile. 
ASSISTENTI: BIANCHI – IANNELLO 6


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