Chelsea-Inter, UP & DOWN - Thuram zittisce le malelingue, Sommer è un felino. Asllani si limita al compitino
UP
THURAM - Neanche il tempo di dar fiato alle malelingue che dopo l'Al Ittihad iniziavano a bollarlo come fuori condizione che sfodera una prestazione di livello europeo in un tempio come Stamford Bridge. Probabile non abbia i 90 minuti nelle gambe, ma nei 60 di autonomia mostra di essere tornato quello che i tifosi avevano lasciato il 22 aprile, giorno dello Scudetto. Tanti movimenti intelligenti a svariare, dribbling, falli subiti e un gol di pregevole fattura: ottima notizia in vista di Genova.
SOMMER - A parte la pessima abitudine di giocarsela sul filo del rasoio prima di liberarsi del pallone (Guiu 'rischia' di metterlo in imbarazzo), a differenza della prestazione quasi letargica contro l'Al Ittihad indossa finalmente i guantoni d'ordinanza e respinge con sicurezza gli attacchi del Chelsea, spesso anche nel cuore della sua area di rigore. Straordinario il riflesso sull'acrobazia di Nkunku. Un po' di imprecisione nell'impostazione, ma tra i pali è un felino.
CARLOS AUGUSTO - Rieccolo da braccetto sinistro nell'undici iniziale, coinvolto e non poco in entrambe le fasi. Davanti si trova il frizzante Madueke che non trova pace se non punta l'avversario prima di qualsiasi altra iniziativa: bel duello, il brasiliano controlla con disinvoltura. E al contempo imposta senza ansia né fretta, aspettando il movimento corretto all'orizzonte. Condizione fisica ottimale.
BISSECK - Sempre al vertice nella piramide delle migliori prestazioni in questa estate nerazzurra. Anche a un livello più alto conferma di essere in gran spolvero e con una consapevolezza invidiabile. Perfetto nelle chiusure, concentrato contro avversari dal passo breve e veloce e imprendibile quando parte palla al piede, come nell'azione che porta al vantaggio nerazzurro. Quando lascia il campo a sinistra il Chelsea sfonda e non è una coincidenza.
DOWN
ASLLANI - Non una prestazione deludente, ci mancherebbe. Però si limita al compitino, un po' di filtro qua e là, passaggi sicuri senza rischiare o forzare, ordine in mediana. Che va bene per tanti dei suoi colleghi di ruolo, ma in questa Inter è necessario dare di più anche per oliare i meccanismi di costruzione della manovra. Un cambio di marcia ogni tanto non guasterebbe.
DARMIAN - Al di là del (legittimo) 'Hijo de...' indirizzato a Cucurella e rubato dalle telecamere dopo una pessima entrata dello spagnolo, lo si vede poco in campo. Dietro resta ordinato e si fa trovare pronto, ma mancano le sue avanzate a destra dove tendenzialmente l'Inter non spinge come potrebbe, prediligendo l'altra corsia. Niente di allarmante, tatticamente il suo comunque lo fa.
MKHITARYAN - Abituati a vederlo sempre protagonista in entrambe le metà campo, stavolta si normalizza e concede pochi sprazzi delle sue indiscusse qualità tecniche e tattiche. Forse troppo frenato da compiti difensivi, lo si vede di rado guidare le ripartenze a modo suo preferendo affidarsi ai due attaccanti o a Dimarco, senza tuttavia seguire con continuità in attesa delle seconde palle. Il fiato gli permette di rimanere in campo oltre la media dei compagni ed è sempre una buona notizia.