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Genoa-Inter - Barella cambia la squadra, Lukaku non perdona. Ranocchia affidabile, Darmian propositivo

di Stefano Bertocchi

HANDANOVIC 6 - Voto politico. Per tutta la prima frazione non corre pericoli, limitandosi a giocare qualche pallone con i piedi e a dare indicazioni ai compagni in sintonia con Conte. Nella ripresa la musica non cambia e porta a casa un clean sheet.

D'AMBROSIO 7 - Dei tre dietro è quello che si sgancia in avanti con più frequenza, completando il triangolo di destra con Darmian e Brozovic. Spesso e volentieri inverte la posizione con l'ex Parma, arrivando anche al cross. La ciliegina sulla torta è il secondo gol stagionale con il colpo di testa vincente che vale il 2-0 nerazzurro.

RANOCCHIA 7 - Incrocia la squadra che più l'ha corteggiato nell'ultima sessione di mercato con lo scomodo compito di non far rimpiangere l'assenza di De Vrij. E ci riesce: lucido nelle chiusure, domina sulle palle alte (sua la spizzata che smarca D'Ambrosio sul 2-0) e controlla con esperienza la sua zona di competenza. Affidabile. 

BASTONI 6,5 - Ritrova una maglia da titolare post-Covid dopo l'assaggio di campo in Champions. Copre bene la sua zolla, ma a volte porta troppo palla perdendo possessi potenzialmente pericolosi. La forma fisica non è comprensibilmente al 100%, ma nelle situazioni di difficoltà se la cava con la solita intelligenza.

DARMIAN 7 - La buona prestazione europea contro il BMG e l'assenza di Hakimi gli valgono una riconferma dal 1'. Gioca con attenzione, senza mai forzare la giocata. Intraprendente e propositivo, copre D'Ambrosio quando si sovrappone e arriva spesso al traversone che non trova però i giusti destinatari. Duttile, cambia fascia dopo l'ingresso di Hakimi. DALL'80' KOLAROV SV

VIDAL 6 - Conte non rinuncia al suo guerriero, chiamato a riscattare le pesanti disattenzioni della notte di Champions. Lui alza il muro in fase di interdizione e tocca tanti palloni, poi ha sul sinistro l'occasione di sbloccare la gara ma Bani lo stoppa in scivolata. Macina chilometri correndo anche a vuoto. E raccogliendo i rimproveri di Conte. DALL'80' NAINGGOLAN SV

BROZOVIC 6,5 - Dà sostanza e fisicita alla mediana, intercettando tante linee di passaggio e alzando il baricentro della squadra pressando alto su Badelj. Corre e duetta bene con D'Ambrosio e Darmian, accompagnando la manovra e cercando anche di azionare Eriksen tra le linee. 

PERISIC 5,5 - Viene confermato a tutta fascia sull'out di sinistra, dove è chiamato ad offendere Ghiglione. Non dà sempre ampiezza alla manovra, stringendo il campo e cercando anche la giocata a rientrare: da un suo spunto nasce la prima occasione del match (destro alto di Lautaro). Pecca di precisione, ma è provvidenziale quando sporca la palla a Ghiglione lanciato a rete. DAL 58' HAKIMI 6 - Indisponibile fino a poche ore dalla partenza, sale last minute sul treno per Genova e si accomoda almeno in panchina. Pochi minuti dopo l'ingresso in campo manda in rete Lautaro, ma Massa gli fischia il fallo per una spinta su Pellegrini. Contribuisce ad aumentare la pericolosità nerazzurra.

ERIKSEN 5,5 - Dopo l'urlo d'aiuto dalla Danimarca, trova la seconda maglia da titolare consecutiva tra Champions e campionato. Si muove bene tra le linee, ma gli spazi sono congestionati. Quando riesce a ricevere la sfera inventa deliziose traiettorie in orizzontale e verticale con entrambi i piedi, ma non sempre riesce ad accendere tutto il suo talento. DAL 58' BARELLA 7 - Impatto devastante. Conte lo butta nella mischia per aumentare il dinamismo in mezzo al campo e aprire gli spazi, lui risponde incidendo subito con il geniale assist che manda in rete il solito Lukaku. Il suo ingresso in campo cambia l'Inter.

LAUTARO 5,5 - Svaria sul fronte d'attacco alla ricerca di palloni giocabili, sempre toccati con intelligenza. Scalda il destro con un impreciso tiro da fuori, poi prova una nuova girata volante in 'stile Champions' che non trova lo specchio della porta. Troppo poco: dopo l'ammonizione e il battibecco con Lukaku si innervosice e lascia spazio a Pinamonti, dando conferma dello stato d'animo con i pugni al sedile della panchina. DAL 72' PINAMONTI 6 - Prova a rispettare la regola del 'gol dell'ex' ma con un destro alto e impreciso. Fa il suo telecomandato da Conte.

LUKAKU 7 - Messa alle spalle la doppietta rifilata al Borussia Mönchengladbach, comincia la sua gara facendo a sportellate con gli avversari e giocando di sponda. Nel tardo pomeriggio del Marassi se la deve vedere con un Bani in grande spolvero, che lo atterra a pochi metri da Perin venendo graziato da Massa. Si scrolla di dosso l'apparente insofferenza con la sterzata e sinistro fulminante che sbloccano la gara, poi la bandierina del guardalinee gli cancella il bis della doppietta.

ALL. CONTE 7 - Porta Hakimi in panca dopo il 'caos tampone' e decide di far rifiatare De Vrij e Barella in vista Champions, dando ancora fiducia ad Eriksen come trequartista per la seconda volta di fila. Il primo tempo è fatto di tanto possesso palla, pochi pericoli e occasioni da gol create non troppo pericolose. Nella ripresa alza il ritmo e martella i suoi, giocandosi le carte giuste dalla panchina per rilanciarsi in classifica.

GENOA: Perin 6; Bani 7, Zapata 6,5, Goldaniga 5,5; Ghiglione 6, Behrami 5 (dal 61' Radovanovic 5), Badelj 5,5 (dal 61' Zajc 5,5), Rovella 6,5 (dall'84' Melegoni sv), Czyborra 5 (dal 45' Lu. Pellegrini 6); Pandev 5,5, Pjaca 5 (dal 65' Shomurodov 5). All. Maran 5,5.

ARBITRO: MASSA 5 - Lascia correre con eccessiva sicurezza il contatto Lukaku-Bani in area di rigore genoana: grave abbaglio, il belga appare in anticipo e non arriva in aiuto neanche la chiamata del Var. Estrae il primo giallo del match per un fallo non cattivo ma in netto ritardo di Lautaro, ma il metro di giudizio è discutibile. Giusto annullare la doppietta di Lukaku per fuorigioco.  
ASSISTENTI: Alassio 5,5 - Bottegoni 6.
VAR: Di Bello 5.

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