Inter-Chievo - Gran lavoro di Eder, Nagatomo risponde
HANDANOVIC 6 - In pratica, come ai bei tempi, si sporca appena i guantoni con qualche uscita o si scalda con un paio di rinvii da retropassaggio. L'unico intervento serio arriva a gioco fermo.
NAGATOMO 7 - A sorpresa, ecco il giapponese. Prova maiuscola, al solito impegno aggiunge quella qualità che non tutti gli riconoscono. Mette in crisi Gobbi e suggerisce due volte il gol a Icardi che però non timbra. Ottima risposta alle perplessità della tifoseria.
MIRANDA 6 - Normale amministrazione, peccato per l'ammonizione che rimedia in collaborazione con Brozovic e che lo esclude dalla trasferta del 'Bentegodi'. Tiene a bada Pellissier e non patisce la fisicità di Inglese. Sfiora la rete di testa.
MURILLO 6 - Senza strafare, controlla l'avversario di turno e fa a sportellate con Inglese, uscendo spesso e volentieri vincitore. Come con Miranda, Seculin dice no anche al suo stacco aereo.
TELLES 6,5 - Gran bel rientro per lui dopo qualche panchina di troppo. Soprattutto nel primo tempo (nel secondo cala) è un punto di riferimento nella fase di spinta (cross frequenti e precisi), mentre anche in difesa si fa rispettare. Ha davvero un piede delicatissimo, meriterebbe più occasioni.
BROZOVIC 6,5 - Cuore pulsante del centrocampo nerazzurro, si concede qualche passaggio a vuoto ma rispetto al derby il livello è decisamente un altro. Potrebbe fare scelte migliori in più di una circostanza, però ha la capacità di dare ordine e imprevedibilità alla manovra, l'unico in mediana (DAL 90' FELIPE MELO SV)
MEDEL 6,5 - Peccato che preferisca sempre la giocata elementare e a tratti banale, anche perché gioca un'infinità di palloni. Perché più che un Pitbull sembra un'autentica cucciolata: è ovunque. Garra sempre ai massimi livelli, qualità sufficiente.
KONDOGBIA 6 - Meglio del solito, ed è un segnale incoraggiante. Più presente mentalmente, gioca semplice e dà una grossa mano in fase di copertura approfittando delle lunghe leve e di una condizione fisica importante. Molti gli aspetti da migliorare, ma nessuno gli chiedeva la prestazione da 8 in pagella.
EDER 6,5 - Quando parte palla al piede è uno spettacolo, sembra che nessuno possa sottrargliela. Manca di precisione negli ultimi metri, ma svolge sulla sinistra un lavoro sporco che nobilita il suo esordio nel 'Meazza' nerazzurro. Gli manca il gol, ma i tifosi approvano (DALL'84' LJAJIC SV).
ICARDI 6,5 - Risponde alle critiche e alla sfiga nel modo migliore, con il gol. Il suo 50esimo in A, il secondo pesante al Chievo in questa stagione. A questo abbina una prestazione di movimento, con costante partecipazione alla manovra che lo porta a sfiorare più volte la rete (maledetta traversa). Esattamente ciò che gli viene chiesto.
PALACIO 6 - Il suo costante movimento su tutto il fronte offensivo permette all'Inter di areare la manovra. Prova ad agire tra le linee e sul filo del fuorigioco, ma sembra che gli manchi la brillantezza nel momento clou (DAL 77' JUAN JESUS SV).
ALL. MANCINI 6,5 - Guarda la partita dalla tribuna, ma non si può dire che non l'abbia preparata bene al netto delle ormai solite sorprese di formazione. L'Inter attacca bene, non segna ma le occasioni fioccano. Merito anche del lavoro sulle fasce. Il problema è psicologico: nel finale ai suoi giocatori tremano le gambe e rischiano l'ennesima beffa.
CHIEVO VERONA: Seculin 7,5, Frey 6, Spolli 6, Cesar 6, Gobbi 5,5, Pinzi 5,5 (dal 58' Castro 5,5), Rigoni 6, Radovanovic 6 (dall'83' Costa 6), Birsa 6 (dal 72' M'Poku 6), Pellissier 5,5, Inglese 6. All. Maran 6
ARBITRO: VALERI 6 - Qualche protesta ambo i lati per valutazioni poco gradite, ma normale gestione di una gara che non presenta situazioni particolarmente complicate. Prova sufficiente per lui.
ASSISTENTI: Marrazzo 6 – Musolino 6
ASSISTENTI DI PORTA: Celi 6 – Di Paolo 6