Inter-Chievo Verona - Handa decisivo, Guarin è svogliato
HANDANOVIC 7 - Sembra un pomeriggio tranquillo, poi al 64' Izco scaraventa un destro 'vigliacco' perché sbuca agli occhi del portiere all'ultimo secondo. Come se non bastasse, poco dopo ci prova anche Meggiorini e lo sloveno deve metterci la manona. Infine, la trilogia del panico si conclude con due uscite disperate, la seconda nel recupero, su Paloschi. Persino la traversa gli rende omaggio. Da inoperoso a migliore in campo.
D'AMBROSIO 5,5 - Sembra giù di forma, non ha la spinta che più volte ha mostrato quando chiamato in causa. L'asse con Brozovic nel primo tempo è deficitaria, per colpa di entrambi ovviamente. Non basta l'assist a Shaqiri per nobilitare una prestazione con troppa imprecisione e scarsa vitalità.
RANOCCHIA 6 - I veri problemi per lui nascono nella ripresa, quando il Chievo capisce che c'è anche un'altra metà campo oltre alla propria. A livello personale non commette errori, piuttosto lo mette in difficoltà l'atteggiamento dei centrocampisti che si abbassano troppo e lasciano campo agli avversari.
VIDIC 6,5 - Attento dietro, è determinante in un anticipo su Paloschi in avvio di ripresa e sfiora la rete di testa al 19' quando anticipando Icardi colpisce il palo. Fiutando l'opportunità, ci riprova ancora di testa ma senza fortuna. Il Chievo non lo impegna particolarmente, ma il serbo non mostra segni di debolezza.
JUAN JESUS 6 - In difesa non soffre praticamente mai, Hetemaj dopotutto preferisce rispettare i compiti in fase di contenimento piuttosto che cercare fortuna davanti. Il brasiliano è così più libero di offendere e si rende utile alla causa, pur con i soliti limiti tecnici e di ruolo.
GUARIN 5 - Qualcuno gli dica che non è obbligato a giocare se non ha voglia. Perché da fuori sembra questo il suo atteggiamento. Inizia bene, sfiorando il gol al 7', poi la sua partita è una costante ricerca della giocata difficile, che puntualmente non gli riesce. Confusionario, alterna una cosa buona e 4 inguardabili e rallenta la manovra come se gli altri non ci fossero.
MEDEL 5,5 - Mancini lo richiama più volte perché agendo troppo basso non permette ai suoi di pressare altro e influenza l'intero l'assetto della squadra. Svolge il suo compito senza particolari difficoltà, ma non è il solito Pitbull pronto a mordere qualunque cosa. Spende un giallo inutile e l'abnegazione viene impoverita da qualche imprecisione di troppo.
BROZOVIC 5,5 - Ancora una prova sotto tono, fatica a riprendersi dal punto di vista fisico e mentale. È evidente che non giochi con la disinvoltura mostrata alle prime uscite dal suo arrivo a gennaio, anche se l'impegno non si discute. Troppi gli errori in fase di palleggio, anche la cattiveria agonistica è in ribasso (DAL 52' PODOLSKI 6 – Prova a mettere il mancino al servizio della squadra, ma gli spazi sono pochi anche per il tedesco. Che, comunque, serve a Icardi un pallone delicato che apparecchia la rovesciata dell'attaccante).
HERNANES 6 - Le uniche giocate fuori dagli schemi, tendenzialmente costruttive, nascono dalla sua testa e da entrambi i suoi piedi. Però al momento di finalizzare gli manca qualcosa e le idee perdono significato. Nella ripresa in pratica non si vede e Mancini lo richiama in panchina (DAL 64' SHAQIRI 5,5 – Innesto che non frutta la scarica sperata. Si muove tanto ma vive di confusione. Ha una buona chance ma non inquadra la porta: involuto).
PALACIO 6 - Neanche se gli impiantassero un gps riuscirebbero a localizzare la sua treccia. Svaria su tutto il fronte offensivo e cerca sempre il movimento più utile e la giocata più elementare, che di questi tempi è una rarità. Uno dei pochi a dare vivacità alla manovra d'attacco nerazzurra, ma cala sensibilmente nella ripresa (DAL 77' KOVACIC 5,5 – Dovrebbe dare imprevedibilità alla manovra, ma non è colpa sua se gli viene chiesto di essere decisivo in meno di 20 minuti. Ovviamente, non ci riesce).
ICARDI 6 - Se non riceve palloni giocabili è colpa soprattutto dei compagni, perché ormai i movimenti per smarcarsi li ha imparati. Nel deserto generale, però, inventa una rovesciata che al 79' potrebbe sbloccare lo 0-0 e far venire giù il Meazza. Pallone fuori, peccato.
ALL. MANCINI 5,5 – La rincorsa all'Europa subisce un altro brutto stop, il solito contro un avversario di livello sulla carta inferiore e davanti al proprio pubblico. Situazione già vista, ormai cronica. L'allenatore ha la colpa principale di non osare dall'inizio contro un Chievo già salvo e sereno, i cambi stavolta non gli sorridono. I giocatori sono questi, ma dalla panchina non arrivano contromisure.
CHIEVO VERONA: Bizzarri 6,5, Schelotto 6, Dainelli 6,5 (dal 60' Sardo 6), Cesar 6,5, Frey sv (dall'8' Biraghi 6,5), Izco 6, Radovanovic 6,5, Christiansen 6, Hetemaj 6 (dal 57' Gamberini 6), Paloschi 5,5, Meggiorini 6. All. Maran 6,5
ARBITRO: GUIDA 6 - Fossero tutte così, le partite per gli arbitri sarebbero una passeggiata. Non accade nulla di particolare che disturbi la sua serenità, anche l'uso dei cartellini è sensato. Gli unici errori sono dell'assistente De Pinto, pessimo nel primo tempo.
ASSISTENTI DI LINEA: De Pinto 4,5 – Di Liberatore 6
ASSISTENTI DI PORTA: Calvarese 6 – La Penna 6