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Inter-Fiorentina: Nagatomo instancabile, Juan insuperabile

di Fabio Costantino

HANDANOVIC 6 - Bravissimo due volte su Ljajic (punizione e uscita volante), deve arrendersi al colpo di testa dell’isolatissimo Romulo, lento ma angolato. La Fiorentina non gli offre un’occasione di riscatto.

RANOCCHIA 6,5 - Meno preciso del solito, soffre troppo gli uno contro uno di Jovetic e Ljajic, che gli costano anche un giallo. Tenta anche qualche uscita palla al piede, ma si fa preferire quando va di sciabola piuttosto che di fioretto. Bene nel finale sul gigante Toni, in uno scontro tra titani.

SAMUEL 6,5 - Decisamente più solido rispetto a mercoledì scorso, il Muro abbandona ogni forma estetica e mira direttamente al sodo. Il giallo per fallo reiterato su Jovetic non ne frena l’agonismo e lo porta a spazzare via ogni oggetto sferico che transita nel proprio raggio d’azione. Perplessità sul suo posizionamento in occasione del gol di Romulo: doveva farsi trovare in zona.

JUAN JESUS 7 - Che San Siro lo abbia adottato a beniamino lo si evince dagli applausi scroscianti che accompagnano ogni suo intervento difensivo. Dei tre difensori centrali è il più in palla, anche perché il fisico lo sostiene. Soffre meno dei colleghi gli uno contro uno di avversari più agili e veloci e durante il periodo più difficile mantiene la lucidità.

ZANETTI 6 - Rispetto a Nagatomo spinge meno per mantenere l’equilibrio difensivo. Pasqual non è un avversario comodo e Stramaccioni chiede al capitano parsimonia nelle scorribande, anche perché con il trequartista due ali d’attacco sarebbero un lusso. Il rigore nasce da un suo cross.

GARGANO 6,5 - Come si diceva una volta, morde le caviglie a qualsiasi avversario gli si presenti dinnanzi o nei dintorni. Non si ferma mai, perde qualche pallone ma in compenso dà alla squadra il dinamismo necessario per reggere i tre giocatori in attacco.

CAMBIASSO 6,5 - Se al 12’ trovasse il gol con quel magnifico esterno sinistro al volo non bisognerebbe attendere gli altri 78 minuti per garantirgli un 10 in pagella. Il velo con cui manda in porta Cassano al 33’ però vale quanto un gol. Il resto è normale amministrazione, quando c’è da coprire il Cuchu si fa trovare pronto finché la benzina gli circola in corpo (DALL’83’ MUDINGAYI SV).

NAGATOMO 7 - Ingaggia sulla sua fascia un duello tutto velocità in stile ‘Fast & Furious’ con Cuadrado. I due se le danno, calcisticamente parlando, di santa ragione e non si risparmiano mai. Il giapponese spinge tanto e rispetto al solito si fa apprezzare anche difensivamente, rendendosi protagonista anche di scorribande isolate nella metà campo avversaria. Il rosso a Rodriguez è merito suo ma la mancata diagonale su Romulo gli costa mezzo voto in meno.

COUTINHO 6,5 - Inizia con il piglio giusto, tanta reattività e un bel sinistro (deviato) che fa gridare al gol la Nord. Si sacrifica molto in pressing sul portatore di palla viola, anche se non è una delle sue doti migliori. Dai suoi piedi partono molte iniziative in contropiede, peccato che non riesca a essere sempre sufficientemente lucido nel passaggio decisivo (DAL 70’ ALVAREZ 6 - Pronti via e serve a Milito un assist al bacio (sprecato). Guida qualche contropiede interessante e sfrutta la freschezza per tenere il pallone lontano dalla sua metà campo).

CASSANO 6,5 - Indossa letteralmente il paraocchi quando dopo 4 minuti un tocco geniale di Coutinho gli apre orizzonti di totale libertà nel cuore dell’area. Peccato che Fantantonio si giri dalla parte sbagliata. Il riscatto arriva quando serve a Milito un assist solo da ottimizzare, con l’argentino che però lo getta alle ortiche. Decide allora di mettersi in proprio e spiega al Principe come si fredda il portiere avversario nell’uno contro uno, firmando il 2-0. Tenta di far salire i compagni nel momento di difficoltà ma alla lunga, inevitabilmente, cala.

MILITO 6 - Ha il merito di trasformare con sicurezza il rigore del vantaggio, ma la prodezza gliela nega pochi minuti dopo una traversa maligna, cancellando un destro post-sombrero di indicibile violenza in piena area. Roba da urlo, quello strozzato in gola del popolo interista. Strozzato come alla mezz’ora quando spara addosso a Viviano un pallone ben servitogli da Cassano. Non va meglio nel finale del primo tempo, quando tira fuori un penalty in movimento, e nella ripresa, quando centra Viviano su assist di Alvarez. Sprecone, ma almeno rispetto al solito tira (DALL’85’ GUARIN SV).

ALL. STRAMACCIONI 6,5 - A sorpresa getta nella mischia Coutinho e disegna, con il giovane brasiliano un modulo più spregiudicato rispetto alle aspettative: 3-4-1-2. Al contempo gli chiede però grande sacrificio in fase di pressing sul portatore di palla avversario. Il resto lo fanno la concentrazione e, soprattutto, la difesa della Fiorentina, che concede in una sola serata più occasioni di quante l’Inter abbia avuto da inizio stagione. Nella ripresa la sua squadra si limita ad attendere anche per risparmiare le energie e l’espulsione di Rodriguez lo agevola. Pur soffrendo comunque la pressione viola, Strama non rinuncia ad attaccare e mantiene coraggiosamente il trequartista (Alvarez per Coutinho). Sfata così il tabù di San Siro, a sette giorni dal derby. Tempismo perfetto.

FIORENTINA: Viviano 6, Roncaglia 5,5, Rodriguez 5, Tomovic 5,5, Cuadrado 6,5, Borja Valero 6 (dall’83’ Migliaccio - sv), Pizarro 6, Romulo 6,5, Pasqual 6, Liajic 6 (dal 46’ Fernandez 6), Jovetic 6. All. Montella 6

ARBITRO: Giannoccaro 6,5 - Il rigore finisce nel calderone di tanti altri casi simili nel cuore dell’area: mani volontario o no? L’espulsione di Rodriguez è inevitabile, estrae molti cartellini gialli ma lo fa con raziocinio.

ASSISTENTI: Nicoletti 6,5, Grilli 6,5


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