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Inter-Genoa, le pagelle - Carlos Augusto robusto e preciso, Sanchez pieno di idee. Asllani conferma

di Fabio Costantino

SOMMER 6 - Un gran bel volo sul colpo di testa di Retegui quando il risultato era ancora ancorato sullo 0-0, poi inevitabile immobilità sul jolly pescato da Vasquez che gli nega il clean sheet e costringe la squadra ad aspettare quasi in apnea il fischio finale. Non è abituato a trovarsi tanti palloni che viaggiano nella propria area.

PAVARD 6 - Un po' distratto nella prima fase quando forza alcuni passaggi poco consigliabili e spaventa il Meazza con un tocco leggermente corto per Sommer. Evidentemente ha voglia di spronare i suoi in un contesto un po' bloccato dalla buona organizzazione tattica del Genoa ma lo fa eccedendo in fretta e foga. Si ricompone con il trascorrere dei minuti. DAL 73' BISSECK 6 - Sfrutta il suo atletismo per allontanare palla al piede il pallone dalla zona rischiosa. La sua fisicità è utilissima.

DE VRIJ 6,5 - Ha il suo bel da fare nel primo tempo per contrastare Retegui, che non ha il suo fisico ma è ben piazzato a si fa rispettare. Molto bravo a farsi trovare al posto giusto quando il Genoa entra nell'area nerazzurra, gode di molta libertà di impostazione e sale spesso palla al piede per far guadagnare metri al baricentro. Richiama i suoi all'ordine quando nota un calo di tensione nel secondo tempo.

CARLOS AUGUSTO 7 - Rieccolo da vice Bastoni, dove ha fatto bene spesso e volentieri quando chiamato in causa. Non può seguire l'istinto di arrivare sul fondo senza il via libera di Dimarco, poco importa. Il brasiliano è ordinato tatticamente e pulito negli interventi, nonché sempre al suo posto quando c'è bisogno di dare sfogo a sinistra alla costruzione del gioco. Robusto e preciso anche in un finale in cui bisogna stringere i denti.

DUMFRIES 6 - Un po' col freno a mano tirato, tra Martin e Frendrup non gode di molta libertà né se la va a cercare, rimanendo parecchio sulle sue e facendo attenzione a non commettere errori. Rispetto all'ingresso alla bersagliera contro l'Atalanta rientra in ranghi più conservativi e senza dubbio il cartellino giallo influisce sui suoi slanci. DAL 46' DARMIAN 6 - Gli tocca tutto il secondo tempo per l'ammonizione di Dumfries e l'andamento della partita lo costringe a fare più attenzione alla cura della posizione rispetto alle salite nell'altra metà campo. Non a caso è poco coinvolto.

BARELLA 6,5 - L'animus pugnandi della squadra, getta in campo qualità e quantità dando fondo a tutte le sue energie anche a costo di sbagliare qualcosa. Un generoso, per togliergli il pallone bisogna fare richiesta su carta bollata (o abbatterlo in area). E quando alza la testa per assecondare i tagli dei compagni strappa applausi. Non pago, porta a casa due cartellini gialli e resiste nel momento in cui la benzina si sta esaurendo.

ASLLANI 6,5 - La sua serata, in assoluto. Oltre a trovare la prima rete con la maglia dell'Inter e a godersi l'abbraccio irruente di tutti i compagni in panchina (scena bellissima), governa il centrocampo con grande disinvoltura prendendosi anche dei rischi in dribbling. La terza partita da titolare consecutiva conferma quanto di buono si era già intravisto, quel destro che sblocca un fastidioso 0-0 gli darà un'ulteriore spinta.

MKHITARYAN 6,5 - Il vero rammarico è la ghiotta occasione sprecata per eccesso di titubanza alla fine del primo tempo, avrebbe nobilitato un'altra performance di alto profilo nonostante le difficoltà a muoversi tra le maglie bianche degli ospiti. L'armeno nello stretto si muove con rapidità ed efficacia, favorendo la pulizia della manovra in velocità. Nel secondo tempo cala vistosamente e perde qualche pallone di troppo, ma mai la lucidità.

DIMARCO 6 - Sempre pronto a ripartire in velocità appena il Genoa perde le distanze, è la spalla fedele a sinistra per chi spinge centralmente. Macina chilometri e si alterna con i tempi giusti con Carlos Augusto, però potrebbe sfruttare meglio certe situazioni in cui riceve da posizione accattivante per uno col suo piede. DAL 65' ACERBI 6 - Tutto pensava fuorché di dover sudare più di una camicia al suo ritorno in campo. Invece il Genoa approfitta del calo dei nerazzurri per chiuderli nella loro metà campo e per la difesa c'è parecchio lavoro. Prezioso in alcune chiusure.

SANCHEZ 7 - Gli mancava ancora il gol in campionatoi e su gentile rinuncia di Lautaro eccolo lì a trasformare dal dischetto il pallone del 2-0. Un premio per l'assist con cui ha mandato in porta poco prima Asllani. Chiede insistentemente il pallone tra i piedi perché nella testa gli balenano tante idee su cosa farne. Esce tra gli applausi.  DAL 65' THURAM 6 - Potrebbe fare di più per la freschezza rispetto agli altri giocatori in campo, ciò nonostante con qualche spunto palla al piede crea i presupposti per colpire la difesa rossoblu. 

MARTINEZ 6 - Dura poco più di un'ora perché tutte le energie profuse per pressare, rincorrere gli avversari o portare avanti il pallone lo portano in riserva. Gli manca il gol, a cui rinuncia lasciando il rigore a Sanchez e prova a mettere la sua firma tecnica sul match, mandando in porta Barella nell'azione che frutta il rigore del 2-0. Non la sua miglior versione. DAL 75' ARNAUTOVIC 6 - Si vede poco, prova a proteggere palloni sporchi per far rifiatare i suoi aggiungendo qualche sponda. Martinez gli nega la gioia del gol.

ALL. INZAGHI 6,5 - Che fosse una partita complicata non bisognava certo scoprirlo in campo, la stagione del Genoa è la carta d'identità di una squadra scorbutica, con buone individualità. A questo si aggiunge una serata non particolarmente brillante di molti giocatori, che nonostante ciò riescono a chiudere avanti 2-0 il primo tempo. La rete di Vasquez, premio all'atteggiamento del Grifone, cambia letteralmente gli equilibri e nonostante le cinque sostituzioni esaurite ben prima del solito l'Inter chiude sulle gambe, stringendo i denti. Non si può segnare sempre quattro gol, in questo percorso straordinario servono anche le vittorie sporche.


GENOA: Martinez 6,5, De Winter 6,5, Bani 6,5, Vasquez 7, Sabelli 6 (dall'88' Ekuban sv), Frendrup 5,5 (dal 46' Strootman 6), Badelj 6,5, Messias 6 (dal 63' Vitinha 6), Martin 6 (dal 63' Spence 6,5), Gudmundsson 6, Retegui 6. All. Gilardino 6


ARBITRO: AYROLDI 4,5 - Molto male, senza soluzione di continuità. Fischia dal campo il rigore e conferma la decisione pur se richiamato al VAR (classica situazione grigia). Poi si impantana in sciocchezze e distribuisce cartellini alla cieca, evitando a Frendrup il secondo (non a caso Gilardino lo leva all'intervallo) e decidendo in modo diverso per situazioni analoghe. Peggiore in campo. 
ASSISTENTI: Del Giovane 6 - Mastrodonato 6.
VAR: Paterna 6


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