Inter-Hellas Verona - Handanovic incerto, Hakimi senza freni. Conte vince la scommessa Darmian
HANDANOVIC 5 - Chiamato alla rivincita personale dopo i pesanti errori contro Napoli e Spezia, risponde presente chiudendo la porta in faccia a Bessa nell'occasione più pericolosa dei primi 45'. Il momento personale però è negativo: incerto, rischia l'ennesima papera stagionale ma Abisso lo salva fischiando la carica di Faraoni.
SKRINIAR 6 - Ottimo nei raddoppi di marcatura, mette il piedone per contrastare Lasagna ma anche Bessa e Lazovic, che spesso gravitano nella sua zona. Fornisce un costante appoggio ad Hakimi.
DE VRIJ 6,5 - Guidato dall'esperienza, mantiene dalla sua qualche metro di vantaggio per ostacolare la rapidità di Lasagna. Il duello aereo o terreno per lui non fa differenza: gestisce ogni situazione con la massima lucità.
BASTONI 6,5 - Copre la porzione di campo di competenza senza forzare le giocata e concedendosi comunque qualche intelligente palla in verticale ad innescare Perisic. Si fa trovare al posto giusto nel momento giusto, come quando chiude Salcedo con un intervento di petto.
HAKIMI 7 - Nell'ultimo periodo i giri del motore sono alti, come dimostrano i due assist contro Cagliari e Spezia e le prime due occasioni personali del match (una di sinistro a lato, l'altra di destro parata da Silvestri). È il più pericolso dell'undici di Conte e vince la sfida tutta corsa con Lazovic: il palo gli nega la prima gioia nerazzurra su calcio piazzato, ma riesce comunque ad incidere con l'assist al bacio per Darmian. DAL 78' D'AMBROSIO SV.
BARELLA 5,5 - Nel gioco delle coppie è chiamato al duello con Bessa, che spesso e volentieri cerca di arginarlo prendendolo alle spalle. Conte lo sprona per farlo entrare in partita, ottenendo il risultato (a sprazzi) diversi giri di orologio dopo rispetto al solito. È in ombra e sbaglia qualche passaggio di troppo, ma spesso e volentieri rimedia da solo al suo stesso errore.
BROZOVIC 5,5 - Ilic è il gialloblu designato per chiudergli le linee di passaggio. Il centrocampo è intasato e gli spazi sono pochi: componenti che lo portano a giocare soprattutto sul corto e anche a perdere più di un possesso sanguinoso. Appare confuso e poco lucido, ma è comunque uno dei pochi che cerca la verticalizzazione diretta su Lukaku. DAL 78' GAGLIARDINI SV.
ERIKSEN 6 - Barak gli crea qualche problema nello scontro fisico, ma ad uno come lui gli si chiede principalmente di impostare il gioco e non di romperlo. E con Brozovic 'bloccato' il compito è sulle sue spalle. Nonostante la poca precisione da calcio piazzato nel pomeriggio di San Siro prova ad accendere la luce con le solite geniali traiettorie. DAL 65' SENSI 6,5 - Ha una buona fetta di gara per rimettere in mostra le sue qualità e prova subito a metterla in mostra con un tiro che è però impreciso. Dà il suo apporto per portare a casa i tre punti.
PERISIC 5 - Dalla sua parte c'è la sfida contro l'ex Faraoni, che lo costringe a stringere il campo per mancanza di praterie sulla corsia. Non riesce quasi mai ad attaccare la profondità sfruttando la corsa: oggi le iniziative più importanti arrivano dalla fascia opposta. DAL 65' DARMIAN 7,5 - Riesce a rendersi più pericoloso del collega croato dopo pochi minuti dall'ingresso in campo, invitando intelligentemente Sensi alla conclusione. È l'uomo dei momenti decisivi e delle partite bloccate: suo il piattone che batte Silvestri, sblocca la gara e fa scattare di nuovo Conte in campo per un'esultanza senza freni.
LAUTARO 6 - Pronti via, ha subito l'occasione di rompere il digiuno da gol ma sciupa tutto commettendo fallo e sbagliando la dolcezza del pallonetto. Si muove alla ricerca del dialogo e in fase di non possesso funge generosamente da esterno sinistro, come già visto contro l'Atalanta. Ci prova anche con un'azione personale resa vana da Silvestri. DAL 71' SANCHEZ 6,5 - Conte lo butta nella mischia per dare più vivacità ad un attacco che non riesce a sfondare. Riesce nell'impresa dando il via all'azione dell'1-0 di Darmian.
LUKAKU 6 - È il riferimento in avanti anche durante la fase difensiva, dove è Lautaro ad abbassarsi di qualche metro. Si dedica principalmente al lavoro spalle alla porta, lottando con l'aggressività di Magnani per liberare i compagni.
ALL. CONTE 7 - Il futuro può attendere: nella sua testa c'è solo l'obiettivo (e l'impresa) scudetto, come anticipato nella conferenza stampa della vigilia. Il Verona gioca quasi a specchio e chiude gli spazi, lui non fa drammi e predica pazienza, provando a sbloccare la gara con i cambi i corsa. E ci riesce con il nuovo sigillo di Darmian nel giro di pochi giorni che gli consente di vedere il traguardo sempre più vicino.
HELLAS VERONA: Silvestri 6,5; Ceccherini 6 (dal 45' Gunter 6), Magnani 6,5 (dal 45' Dawidowicz 5,5), Dimarco 6 (dal 72' Udogie 5); Faraoni 6,5, Tameze 5 (dal 65' Salcedo 5,5), Ilic 5,5, Lazovic 6; Barak 5,5, Bessa 6 (dal 77' Colley sv); Lasagna 6,5. All. Juric 6,5.
ARBITRO: ABISSO 5 - Ritrova l'Inter a due anni di distanza da quel 24 febbraio 2019 in cui fischiò alla Fiorentina il rigore del definitivo 3-3 al termine di un recupero infinito e per un fallo di mano inesistente di D'Ambrosio. A questo giro l'episodio che può contribuire a macchiargli ancora il curriculum è la rete annullata al Verona per presunta carica di Faraoni su Handanovic.
ASSISTENTI: Galetto 5,5 - L. Rossi 6.
VAR: Nasca 5,5.
VIDEO - DARMIAN BUCA IL VERONA, CASA ZANETTI ESPLODE: "ROMPO TUTTO!"