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Inter-Lazio: Zanetti extralarge, Maicon multiuso

di Christian Liotta
Fonte: Christian Liotta da San Siro

JULIO CESAR 5 – Uno Zarate subito dirompente lo costringe ad una respinta difficoltosa dopo nemmeno cinque minuti di gioco. Poi però compie il patatrac atterrando l’argentino e beccandosi il rosso da Morganti.

MAICON 6,5 – Sostiene la manovra offensiva con un paio di buoni cross. Intorno al 33esimo, brividi a San Siro per un colpo duro subito alla testa da Biava che lo lascia tramortito: si rialzerà poco dopo. Con l’Inter in dieci, spesso si porta nell’inedita posizione di mediano. Rischia di venire castigato da Dias che da pochi passi manda a lato. Si guadagna applausi quando corre a perdifiato per 50 metri all’inseguimento del pallone, e poi quando da punta pura costringe Muslera al miracolo su velenosissimo lob.

RANOCCHIA 6+ – Inizio promettente con un paio di ottimi interventi in chiusura; anche se l’argentino è una brutta gatta da pelare con la sua velocità, lui se la cava dignitosamente. Sfiora anche il gol in un paio di circostanze (in una si ostacola con Lucio). Rischia qualcosa ad inizio ripresa quando serve involontariamente Hernanes, ma è salvifico su Floccari liberato da un liscio di Lucio.

LUCIO 5,5 – Si immola su un tiro da lontano di Mauri rimanendo stordito per qualche secondo. Poi è bravissimo ad evitare che il pallone arrivi a Zarate. Poi, però, la sua partita si riempie di buchi: prima quello su Maurito nell’azione del rigore, poi su Floccari che da pochi passi si vede negare il gol del 2-2 da Ranocchia; sbaglia anche l’intervento che consente a Zarate di tentare ancora la conclusione a rete. Decisamente meno ispirato rispetto a martedì.

NAGATOMO 6,5 – Dà vita a un pregevole duello con Lichtsteiner sulla sua corsia; molto dinamismo, come sempre, e voglia di lottare in quantità. Come quando strappa un pallone di forza a Mauri che per tutta risposta lo scalcia beccandosi il secondo rosso del match. E’ ovazione quando chiama l’incitamento del pubblico. Non riesce ad arrivare sul pallone di Eto’o oltre il 90esimo: sarebbe stato il 3-1.

ZANETTI 7 – Subito il più vivace della comitiva, si propone con due interventi ottimi a fermare Zarate. Poi si prodiga anche in avanti, strappando il giallo a Garrido con un bell’affondo. Copre a destra quando Maicon si sposta verso il centro. Chiude dove e quando deve anche nella ripresa, lanciando anche i contropiedi. Quando la partita conta, insomma, lui c'è eccome.

CAMBIASSO 6,5 – Regista in tutto e per tutto, gestisce il traffico nerazzurro registrandone movimenti e… rimesse. La prima palla buona a sua disposizione si trasforma nell’occasione più ghiotta, respinta da Muslera. Sempre preciso e attento, anche in fase di sostegno alla difesa.

STANKOVIC 6 – Il primo brivido per Muslera nasce da una conclusione del serbo, purtroppo fuori equilibrio. Volitivo ma con meno chances di mordere. Deve uscire a causa di un guaio fisico. DAL 51’ MARIGA 6 – Il primo contrasto un po’ rude viene punito col giallo da Morganti. Utile soprattutto in fase di rottura, sfiora anche il gol di testa.

SNEIJDER 6,5 – L’olandese denuncia ancora un po’ di foga agonistica mista a nervosismo, specie quando maltratta un po’ Lichtsteiner nel tentativo di soffiargli la palla. Però, riesce finalmente a far fruttare la sua arma migliore, il calcio di punizione: parabola perfetta e gol del pareggio. Non sfrutta l’ottimo pallone fornitogli da Eto’o. Poi rallenta vistosamente per via di un problema intestinale che lo condiziona fino al momento del cambio. DAL 77’ OBI SV – Entra posizionandosi sulla sinistra in appoggio a Nagatomo. Si dà da fare, ma talvolta viene colpevolmente ignorato dai compagni.

ETO’O 6,5 – A secco da troppo tempo, prova subito a scuotersi cercando una conclusione da lontano a giro senza successo. Calamita su di sé tutto il gioco offensivo dell’Inter, a discapito di Milito finché è in campo e di… sé stesso poi, visto che nel primo tempo poco o nulla riesce a concludere. Primo lampo al decimo della ripresa con l’ottimo lancio per Sneijder. Ma al mamba nero serve poco per colpire: castiga la scivolata di Biava involandosi in rete dopo essersi concesso anche il lusso del dribbling su Muslera. Ci prova anche da posizione angolata servito da Maicon, ma senza problemi per l’uruguayano. Potrebbe chiude il match con un contropiede 4 contro 2, ma sbaglia il tocco per Nagatomo.

MILITO SV – Leonardo prova a dargli fiducia inserendo lui al posto di Pazzini. Ma per tutta la prima parte di gara, viene incredibilmente dimenticato dai compagni o stoppato dalla difesa laziale. Poi Leonardo sacrifica lui per fare entrare Castellazzi.

DAL 23’ CASTELLAZZI 6 – Entra e subisce a freddo il gol di Zarate. Poi è bravo a respingere in corner il tiro angolato dell’attaccante biancoceleste. Nel recupero del primo tempo rimane a terra per un trauma a prima vista grave, ma riesce a riprendersi. Non corre grossi brividi almeno fino a quando Kozak lo grazia stampando sulla traversa il pallone servitogli da Brocchi.

ALLENATORE: LEONARDO 6,5 – L’espulsione di Julio Cesar potrebbe rappresentare una mazzata al morale; invece, paradossalmente, la squadra gioca meglio con l’uomo in meno e soffre parecchio dopo che, una volta ottenuto il vantaggio, si ritrova 10 contro 10 per il rosso a Biava, salvo poi trovarsi a disposizione dei contropiedi micidiali. Ritrova i gol di Sneijder ed Eto’o e soprattutto una grinta che ora più che mai può risultare fondamentale per chiudere al meglio la stagione.

LAZIO: Muslera 6; Lichtsteiner 6,5, Biava 5, Dias 6, Garrido 6 (80’ Rocchi 5,5); Ledesma 6,5, Bresciano 6 (70’ Brocchi 5); Mauri 5, Hernanes 6, Zarate 7; Floccari 5,5 (69’ Kozak 5,5). Allenatore: Reja 6,5.

ARBITRO: MORGANTI 5 – A un certo punto, San Siro esplode contro di lui, inscenando una panolada e subissandolo di fischi. Direzione di gara con poco equilibrio: i rossi a Julio Cesar e Mauri sembrano legittimi, ma tante altre sono le decisioni dubbie prese dal fischietto marchigiano, che lascia troppo spesso correre anche su interventi duri. Anche la punizione dell’1-1 genera qualche dubbio da parte laziale.

ASSISTENTI: GHIANDAI – GIORDANO 5


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