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Inter-Lecce: Zanetti d'acciaio, JC blinda la vittoria

di Christian Liotta

JULIO CESAR 7 – Accolto da una selva di applausi scroscianti dal settore blu. Che brividi quando deve intervenire in tuffo su Mesbah, ringrazia poi Corvia per l’imprecisione e il primo tempo si chiude lì. Nella ripresa vita comoda, fino a quando, a pochi minuti dal 90esimo, compie la prodezza del giorno negando il gol al furetto Bertolacci.

MAICON 6- – Concentrazione a fasi alterne: nell’occasione più pericolosa dei salentini ,lascia troppo solo Brivio che riesce a servire un pallone velenoso a Corvia. Si riscatta con un grande anticipo su Mesbah lanciato a rete. Non fa una gran figura, però, quando non si intende con Julio Cesar rischiando l’intervento dell’algerino. Qualche grattacapo anche al rientro in campo, dove però in un paio di circostanze prova a fare male con tiri dalla distanza.

LUCIO 6,5 – Anche se tende un po’ a gigioneggiare col pallone tra i piedi, specie quando si propone in avanti, lì in mezzo all’area è sempre la solita sicurezza. Gravissimo, però, il fallo di mano ingenuo che gli costa cartellino giallo e derby.

CHIVU 6,5 – Col passare dei minuti, riesce a prendere le misure a Corvia proponendosi con chiusure sempre tempestive e puntuali. In un intervento sull’ex romanista è aiutato da un mix di maestria e fortuna. Reclama anche per un rimpallo di Mesbah a suo dire viziato da tocco di mano. Orsato lo ammonisce per un intervento a due piedi su Bertolacci, col quale regala al Lecce una punizione pericolosa dal limite dell’area: mezzo punticino in meno per una partita comunque ottima.

ZANETTI 7 – Riconsegnato al ruolo di terzino sinistro, ha un cliente pesante quale Olivera da affrontare, sul quale però riesce sempre a divincolarsi con classe. Ha qualche problemino in più con Tomovic. Regala anche alcune accelerazioni di quelle capaci di creare scompiglio. Quando si fa 40 metri con addosso le mani di Tomovic, è ovazione.

CAMBIASSO 6+ – Non tocca tantissimi palloni, si dedica maggiormente al lavoro di regia. Si prende una tacchettata involontaria sul volto da Corvia. E’ però lui a trovare quell’apertura panoramica per la testa di Pazzini al quale Rosati dice no poco prima dell’1-0.

THIAGO MOTTA 6- – Di mestiere, e talvolta con ruvidezza, spezza le trame del gioco avversario. Rischia però di farla grossa quando con un alleggerimento agevola il contropiede del Lecce. Potrebbe essere più pronto sul cross di Zanetti e meno leggero sul recupero di Mesbah nella ripresa. Ammonizione forse troppo precipitosa: il contrasto su Bertolacci non appare così duro.

SNEIJDER 6 – Denota un po’ troppa frenesia, che lo porta a non essere lucido come dovrebbe. Ha tra i piedi la prima grande occasione del match, quando, servito da Pazzini, cicca in maniera clamorosa. Poco dopo a tu per tu con Rosati gli tira in bocca. Ghiottissima chance anche su calcio piazzato: palla fuori di poco. Nella ripresa, fra un colpo duro e l’altro, cerca più il servizio per le punte. Esce sotto un diluvio di applausi. DALL’83’ KHARJA SV

ETO’O 6 – Grintoso come sempre, gli manca sin qui lo spunto vincente. Compie a metà primo tempo un gioco di prestigio che però non riesce a finalizzare. Il primo pericolo della ripresa è suo, con un rasoterra troppo angolato che non consente la deviazione di Pazzini. Sul finire del match, spezza un contropiede avversario con un ottimo recupero. Dopodiché, lascia il posto a Stankovic. DAL 91’ STANKOVIC SV

PAZZINI 6,5 – Fabiano, il suo marcatore, lo accoglie a modo suo piazzandogli i tacchetti sulla caviglia dopo pochi istanti dal via. Molto dinamico nei primi minuti di gioco, poi viene un po’ limitato. Nella ripresa, però, ha la palla gol più ghiotta: servito da Cambiasso, solo davanti a Rosati, trova il riflesso eccezionale dell’estremo salentino. Che però riesce a beffare qualche secondo più tardi su pregevole assist di Pandev (con annesse lamentele avversarie). E’ il polo di attrazione delle giocate nerazzurre.

PANDEV 6+ – Parte spesso lancia in resta in avanti, grinta e combattività non gli mancano, forse non ha palloni giocabili a sufficienza (lui e Sneijder in una circostanza non si intendono mandando all’aria un buon contropiede). E’ bellissimo, però, l’assist che consente al Pazzo di involarsi in rete. Prima di uscire (tra cori e applausi), rimedia un brutto pestone a un piede. DAL 72’ COUTINHO 6 – Alla prima palla toccata, subito colpo di tacco e applausi. Poi, dà una mano alla squadra anche sul fronte difensivo.

ALLENATORE: LEONARDO 6,5 – La partita non è come le altre, e lui non fa nulla per nasconderlo. Più dinamico e agitato del solito, sempre fuori dall’area tecnica, si becca anche i rimbrotti di Orsato e quarto uomo. Si gioca subito la carta del 4-2-fantasia, ma deve aspettare il guizzo vincente di Pazzini per avere i frutti sperati. Il resto della gara è pressoché conservativo, quanto basta per portare a casa partita e mettere la freccia in vista del derby di sabato.

LECCE: Rosati 6,5; Tomovic 6,5 (93’ Donati sv), Ferrario 5,5, Fabiano 5, Brivio 6,5 (89’ Piatti sv); Mesbah 6+, Bertolacci 6,5, Vives 5, Giacomazzi 5,5 (82’ Jeda sv); Olivera 5,5; Corvia 5. Allenatore: De Canio 6

ARBITRO: ORSATO 5 – Sul giallo di Lucio, ahinoi, nulla da eccepire. Il problema è che il Lecce lamette subito sul piano fisico-nervoso, e lui ci mette un tempo prima di sanzionare a dovere i rudi interventi dei salentini. Che però hanno da recriminare, e pesantemente, in occasione del gol di Pazzini, viziato a loro dire da un tocco col braccio.
ASSISTENTI: COPELLI – MUSOLINO 5,5


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