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Inter-Locarno top&flop: Olsen domina, Wallace e Belfodil steccano

di Luca Pessina

Oggi ad Appiano l'Inter ha battuto il Locarno per 3-0. Iniezione di fiducia importante per i nerazzurri e buona indicazioni per Mazzarri, che ha avuto l'opportunità di testare le cosiddette "seconde linee". Proprio chi ha giocato meno finora diventerà fondamentale con la stagione che avanza e gli infortuni che stanno iniziando a privare il tecnico dei titolarissimi. Osservato speciale, inutile dirlo dopo l'infortunio del Principe Milito, Ishak Belfodil, che si candida per un posto da titolare contro il Torino (Alvarez ha fatto terapie e prova il rientro per domenica, mentre Icardi e Palacio saranno in italia solo due giorni prima della sfida ai granata). Come detto, qualche buono spunto e qualche dettaglio ancora da sistemare. Ecco quindi i buoni della sfida di oggi e chi invece è ancora rimandato (tenendo presente che si trattava di poco più che un allenamento).

TOP

Olsen - Il giovane danese entra all'inizio della ripresa al posto di Cambiasso, schierandosi da mezz'ala a destra. Non lo si vedeva da questa estate, quando ha colpito tutti nella tournèe americana per la grande personalità, tecnica e sfrontatezza. Oggi un saggio di tutte queste qualità. In 45 minuti mostra di saper giocare a testa alta e far girare il pallone, come di essere sfrontato nel cercare la giocata, che gli riesce sempre. Dribbling a raffica fanno girare la testa agli svizzeri e un gol a suggellare una prestazione monstre. E' un giovane dal grande futuro, l'Inter lo sa e se lo tiene stretto. Mazzarri ha fiiducia in lui e vede le grandi potenzialità, in attesa che fiorisca. Oggi davvero spettacolare. E la tribuna di Appiano ringrazia.

Mudingayi - Gaby torna a disputare una partita intera coi grandi, dopo le apparizioni in Primavera. Si piazza davanti alla difesa, dove lo vede Mazzarri (magari come vero vice-Cambiasso) e sembra insuperabile. Non certo un playmaker, ma il belga è prezioso in fase di recupero del pallone e giganteggia in mezzo al campo. La forza fisica gli permette di vincere tutti i contrasti e in fase di possesso fa la giocata semplice, ma spesso la più giusta (non male nemmeno un paio di aperture). Non era facile al rientro, ma dalla gara contro il Torino Mazzarri avrà un'alternativa in più in mezzo al campo.

Juan Jesus - La fuga alla Lucio contro la Roma, che poi ha portato al rigore per i giallorossi, è ancora il manifesto dei suoi limiti. Mazzarri lo sa e oggi gli concede la licenza di attaccare la fascia nel ruolo insolito di esterno sinistro. Il brasiliano non soffre di timidezza e domina l'out di competenza, duettando bene con i centrocampisti e attaccanti. Si propone davanti ed è sempre attento dietro nella diagonale difensiva. Spesso ci si dimentica che si tratta di un '91 con doti fisiche eccezionali, che sta migliorando tatticamente e soprattutto è arrivato in Italia a prezzo di saldo. Ora a Juan manca solo un po' di continuità nelle prestazioni e cercare di limare il carattere esuberante che lo porta, talvolta, a strafare. Sfodera dal cilindro una prova da migliore in campo in un ruolo non suo, mostrando tutta la sua duttilità. 

Samuel - The Wall torna ad essere insuperabile. Contro il Lugano era parso indietro di condizione. Nella gara odierna mostra che sta crescendo (non siamo ancora al 100%). Le doti da leader non sono in discussione, come le qualità di uno dei migliori difensori al mondo. Dalle sue parti non passa nulla, come un tempo. Mazzarri gongola e potrà contare anche sull'argentino per la difesa, non apparsa impeccabile nelle ultime due uscite. Il gol di testa è un marchio di fabbrica. Samuel sta tornando, basta un po' di pazienza.

FLOP

Wallace - Non male, ma un passo indietro rispetto alle tre gare disputate quest'anno. Spinge sulla fascia, ma non riesce a concretizzare la corsa e le scorribande sulla destra in cross interessanti (sempre rimpallati dai difensori o imprecisi). In fase difensiva sta cercando di imparare i movimenti che vuole Mazzarri. Non è un oggetto misterioso, come è stato definito, ma un giovane dalle buone potenzialità. Serve aspettarlo e un giro a vuoto non è poi così grave. Ora gli serve crescere per poter essere davvero l'alternativa di un Jonathan in grande spolvero. Scalzare il connazionale in questo momento però non sembra nelle sue corde.

Belfodil - Ishak era chiamato a una grande prova per farsi notare da Mazzarri, che gli ha preferito tutta la stagione i vari Icardi, Milito e Palacio. Per il Toro continua a essere un candidato per il posto da titolare, ma nella gara odierna stecca. Il rigore conquistato in avvio sembra il preambolo a una grande giornata, ma l'algerino non dà continuità alla sua prova. Alterna buone giocate a errori banali (anche in zone del campo rischiose). Non mostra, poi, di aver fatto passi avanti nella "cattiveria" che gli chiede Mazzarri per fare gol. A Trieste ha mostrato che il suo limite è ancora quello (molle e indeciso nell'uno contro uno col portiere). Annotazione finale sulla posizione in campo, ancora da inquadrare bene. Belfodil ha grande voglia, e questo è positivo, ma il tentativo di strafare oggi lo ha penalizzato. I colpi li ha, come sottolineato da Mazzarri nel post gara col Cagliari, ma all'Inter ancora deve mostrare quanto vale. Da qui a gennaio avrà tempo e occasioni da sfruttare meglio, ma con Milito out serve che mostri subito di poter essere importante.


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Domenica 15 dicembre