.

Inter-Samp: Zanetti, quando ci sveli il tuo segreto?

di Christian Liotta

JULIO CESAR 6,5 – Su quello che è l’unico vero intervento della sua partita, la conclusione di Poli da poco fuori area, è attento e reattivo. Pozzi e Pazzini in due non riescono a creargli un grattacapo nemmeno in doppia superiorità numerica, dirige al meglio una difesa menomata per più di un’ora.

MAICON 6,5 – Decisamente più grintoso rispetto a quello visto a Napoli, lo si vede sempre incisivo anche a costo di lasciare scoperto il fianco. Peccato che sbagli qualche pallone prezioso come quello che poteva permettere a Eto’o di aprire la scatola blucerchiata.

SAMUEL 5 – La prima vittima della vivacità di Pozzi è lui: l’argentino commette due falli entrambi suscettibili di cartellino (ma il rosso diretto appare troppo!) a stretto giro di posta, dando il primo colpo agli equilibri della squadra. Prima dell’allontanamento, viene beffato da una finta di Pazzini ma poi chiude alla grande su un tentativo di uno-due tra le punte blucerchiate.

CORDOBA 5 – Mourinho decide di schierarlo al posto di Lucio: purtroppo è lui il primo a essere preso di mira dal tandem offensivo doriano, che lo manda spesso in tilt. Prima che una sciocchezza su una punizione dal limite (si muove prima dalla barriera) gli costa un giallo al quale se ne sommerà un altro per l’evitabile intervento su Pozzi.

ZANETTI 8 – Ormai per il capitano non ci sono più parole. Piuttosto, prima o poi dovrà spiegarci qual è il segreto della sua resistenza all’età, praticabile impossibile da trovare in una persona comune. Già dai primi minuti, prende possesso della fascia sinistra andando a recuperare palloni su palloni. Poi, dopo le scintille dell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, da grande capitano qual è si prodiga nel trasmettere calma alla ciurma, e soprattutto fa dannare gli avversari chiudendo loro tutti i varchi possibili, con classe e maestria.

STANKOVIC 6 – Al rientro dopo l’infortunio, debutta con un intervento da codice penale su Pozzi che potrebbe costargli carissimo. Ma è suo anche il primo tiro in porta della partita, anche se parliamo di una conclusione debole che Storari vede spegnersi sul fondo. Cerca di rifornire le punte con lanci talvolta azzardati, poi nel momento di maggiore difficoltà fa il possibile per tenere in piedi il centrocampo.

MUNTARI 5,5 – Primo sacrificato da Mourinho dopo il rosso a Samuel, il ghanese si fa notare per qualche recupero e per lo sfogo prolungato nei confronti del quarto uomo dopo il cambio. DAL 35’ LUCIO 7 – Costretto agli straordinari a causa degli eventi, il brasiliano si ritrova a dover dirigere praticamente da solo la difesa. Lo fa da campione, con alcuni interventi decisivi.

CAMBIASSO 6,5 – Mezzo punto in più in una prova senza particolari acuti per il sacrificio e l’abnegazione col quale si ributta nel ruolo di difensore centrale, che probabilmente sarà costretto a occupare anche nella trasferta di Udine.

SNEIJDER 6,5 – Ci mette grinta, corsa, coraggio, anche se non mancano le difficoltà nel servire a dovere le punte imbrigliate dall’attenta difesa doriana. Getta anche lui il cuore oltre l’ostacolo nella ripresa, andando a sfiorare il gol su calcio di punizione. Il conto personale con Storari, che nel derby di andata gli negò un gol strepitoso, rimane aperto. Si arrende alla fatica. DALL’81’ THIAGO MOTTA 5 – Pochi minuti in campo, sì; ma quanto basta per perdere due palloni in maniera estremamente banale.

MILITO 7 – Lancia in resta, sciabola tra i denti, il Principe si trasforma in pirata e decide di prendere per mano la squadra tentando di lanciarla verso l’impresa possibile: bucare la porta di Storari con due uomini in meno. Non ci riesce, ma va comunque premiato per il suo lavoro debordante, oltre che commovente. Solo i crampi lo fermano. DAL 72’ PANDEV 6,5 – Parte dai suoi piedi fatati l’azione che potrebbe spaccare clamorosamente il match: irruzione nella retroguardia doriana e pallone di platino a Eto’o che però trova l’opposizione di Storari.

ETO’O 6- – Nel primo tempo è quello che col suo dinamismo crea un po’ di problemi in più alla Sampdoria, senza molto profitto. Ma quando Pandev gli serve sul piatto d’argento un pallone che gli dice “buttami dentro!”, Storari lo strega. L’ammonizione per simulazione? Decisione giusta.

ALLENATORE: MOURINHO 6 – Dopo il giallo a Eto’o lo si vede ridere a crepapelle, probabilmente per non piangere o per non farsi scappare qualche parola di troppo (ma viene beccato dalle telecamere mentre incrocia i pugni, come a mimare le manette). Dopo gli incandescenti minuti finali del primo tempo, per fortuna riesce a ripristinare l’equilibrio mentale dei suoi uomini. Il record delle 130 partite casalinghe senza sconfitte arriva tirato per i capelli, ma arriva. E un’Inter che riesce a non perdere in nove è un segnale da non sottovalutare.

SAMPDORIA: Storari 7; Zauri 6, Gastaldello 6-, Lucchini 6, Ziegler 5,5; Semioli 6+ (84’ Padalino sv), Palombo 6, Poli 6,5 (79’ Tissone sv), Guberti 5,5 (56’ Mannini 6); Pozzi 5, Pazzini 5,5. Allenatore: Del Neri 6.

ARBITRO: TAGLIAVENTO 5- – Allora, chiariamo innanzitutto un punto: la decisione di espellere Samuel, rosso diretto o meno, appare giustificabile. E anche il giallo a Eto’o per simulazione sembra corretto. Un po’ meno legittimo il secondo giallo a Cordoba, oltretutto per la tempistica. Su Pazzini che sgambetta Lucio probabilmente è stato troppo clemente. Al momento dell’ammonizione del camerunense, arriva la “panolada” a San Siro. E’ la prima volta che accade: rimarrà nella storia anche per questo. ASSISTENTI: ROSI – GRILLI 5


Altre notizie