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Juventus-Inter, le pagelle - Perisic immenso, Dimarco imprevedibile. Barella corre come Forrest Gump

di Fabio Costantino

HANDANOVIC 6 - Indecifrabile: compie un autentico prodigio su Vlahovic nel primo tempo, poi subisce il pareggio in modo che più goffo non si può. L'episodio che cambia la partita e che spinge la Juve verso il raddoppio, su cui lo sloveno viene beffato in seconda battuta. Incredibile, considerando l'ottimo primo tempo anche nella gestione del pallone. Sembra incredibile, ma non gli tocca più molto lavoro da svolgere supplementari compresi.

D'AMBROSIO 6 - Jolly nella vita professionale, jolly a sorpresa schierato da Inzaghi in finale. Una passeggiata per chi si nutre di gare del genere dall'alto di un'esperienza ormai consolidata. Tiene a bada Bernardeschi per tutto il primo tempo e transita spesso e volentieri negli ultimi 25-30 metri avversari per partecipare al giro palla, senza strafare e sempre in controllo. Cerca disperatamente di evitare il raddoppio bianconero, ma non ci riesce. DAL 63' DIMARCO 6,5 - Entra come al solito per dare imprevedibilità e maggiore spinta a sinistra, va anche vicino alla rete con un sinistro angolato. Buona l'intesa con Perisic, è in quella zona che l'Inter crea di più. Confeziona con una bella iniziativa la quarta rete firmata dal croato. DAL 116' BASTONI SV.

DE VRIJ 7 - Per tutto il primo tempo tiene Vlahovic nel taschino e anche nella ripresa gli concede poco, tant'è che il serbo riesce a fare la differenza solo lanciato in contropiede, con l'olandese fuori posizione. Peccato che non riesca a emergere dal marasma generale a inizio secondo tempo, anche se nella maggior parte delle situazioni trafficate sa opporsi alla grande. Abile a procurarsi il rigore nel tempo supplementare anticipando l'amico De Ligt.

SKRINIAR 6,5 - Posizionato sul centrosinistra, zona non particolarmente amata, fa comunque la sua parte concedendo poco nel primo tempo a Cuadrado e a Dybala. Sui palloni sporchi c'è sempre, mettendo la gamba in modo opportuno e facendo la voce grossa fisicamente contro Vlahovic e compagnia. Qualche ansia di troppo sul pressing avversario, più a suo agio quando torna a destra.

DARMIAN 6 - Inzaghi sceglie l'usato sicuro e lo manda a difendere la corsia destra e proteggere D'Ambrosio. Ordinato, puntuale e partecipativo, pur con qualche sbavatura tecnica e poco spazio per iniziative personali, tiene bene il campo e gioca con la solita tranquillità che lo accompagna. Peccato che sia lui, mal posizionato, a tenere in gioco Vlahovic nell'azione del sorpasso. E peccato che Perin gli neghi la gioia del pareggio. DAL 63' DUMFRIES 6 - Attaccante aggiunto, diversi palloni messi in mezzo da sinistra cercano la sua sponda sul secondo palo. Non trova molti spazi palla al piede, però la sua freschezza è utile soprattutto quando la Juve riparte.

BARELLA 7,5 - Il gol è una sciccheria, quasi emula il famoso tiraggir di insignana memoria. Eppure non è la parte migliore della sua serata. Trascinatore, con il continuo movimento riesce a non farsi ingabbiare e dare sempre linee di passaggio ai compagni. Rapido nelle transizioni difensive, spreme entrambi i polmoni per farsi luce anche tra le maglie bianconere e non si prende una pausa neanche quando gli altri rallentano stremati. Corre, corre come Forrest Gump.

BROZOVIC 7 - Un grande palcoscenico richiede qualcosa in più del 100%. Così sarebbe per tutti, tranne che per il croato che vive questa finale come la partitella del mercoledì in cui ci si gioca pizza e birra. Stessa tranquillità, stesse reazioni infastidite verso arbitro o compagni, stessa maestria nel gestire il pallone pur se aggredito dagli avversari. Inutile ribadire che non smette di correre fino al 120esimo.

CALHANOGLU 7 - Getta sul rettangolo di gioco tutta la sua personalità, forse più di quanta gliene venga attribuita. Non gli tocca calciare rigori come allo Stadium, però si fa rispettare in entrambe le fasi e quando riesce ad alzare la testa pesca con precisione i compagni anche a distanza. Prezioso nel palleggio in uscita da situazioni complicate. Mezzo voto in più per un rigore dal peso specifico tremendo calciato in modo perfetto. DAL 91' VIDAL 6 - Stavolta entra con il piglio giusto, quello battagliero che lo ha sempre accompagnato in carriera. Pressa i portatori di palla, raddoppia e non perde mai la bussola palla al piede.

PERISIC 9 - Allegri prepara delle attenzioni speciali per lui, a turno Cuadrado e Danilo cercano di limitarne l'esuberanza e in parte ci riescono, lasciandogli poco campo per attaccare gli spazi. Ivan prende atto della situazione e si dedica a sua volta alla fase di copertura, senza tuttavia rinunciare a sfruttare i metri che ogni tanto gli vengono concessi in contropiede. Dopo lo svantaggio, prova a farsi carico della squadra attaccando costantemente il colombiano e serve a Lautaro la sponda che porta al rigore. Finita qui? Macché: calcia con freddezza il rigore del 3-2 e poi mette la ciliegina con un sinistro che vale la copertina della finale. Immenso.

MARTINEZ 5,5 - Si arrabbia quando Inzaghi lo richiama in panchina nel recupero del secondo tempo, però ha poco di cui lamentarsi. A parte l'episodio del rigore che si procura (comunque fondamentale), crea davvero poco dalle parti di Perin e si fa spesso anticipare o togliere il pallone dalla difesa bianconera. Occasione sprecata. DAL 91' SANCHEZ 5,5 - Perisic si prende la scena nel supplementare, al cileno arriva ben poca luce e non riesce a esprimere il calcio che vorrebbe, soprattutto perchè il pallino del gioco, costretta a inseguire, lo ha la Juventus.

DZEKO 5 - Letteralmente mangiato da Chiellini, di lui si ricorda solo qualche sponda e tanti, troppi anticipi subiti in ogni zona del campo. Scarico, produce solo un colpo di testa tra le braccia rilassate di Perin. Troppo poco per rendersi utile alla causa, non a caso gioca poco più di un'ora ed esce di fronte all'evidenza. DAL 63' CORREA 6 - Con l'Inter in svantaggio Inzaghi gli affida le speranze di rimonta, di certo si mette in mostra più di Dzeko non fosse altro perché agisce più lontano da Chiellini, ingolfando la trequarti e cercando spunti palla al piede. Occasioni da gol non gliene capitano, ma el Tucu si rende utile quando c'è da tenere il pallone lontano dalla propria area.

ALL. INZAGHI 6,5 - Porta a casa il secondo trofeo stagionale a cui teneva particolarmente, battendo una Juve tosta in un'autentica maratona. Gli tocca rinunciare a Bastoni e lascia fuori Dumfries, ma in generale i suoi interpetano bene il match e chiudono in vantaggio con merito il primo tempo. Inspiegabile è invece il crollo mentale di inizio ripresa, che il tecnico doveva esorcizzare nell'intervallo. Con i cambi giusti però riesce a riprendere la coppa che stava per sfuggirgli e stavolta il coraggio dei suoi e gli episodi fanno la differenza. Un trofeo che mancava in bacheca da 11 anni e che deve zittire chi lo mette ancora in discussione.


JUVENTUS: Perin 5,5, Danilo 5,5 (dal 41' Morata 6), De Ligt 5,5, Chiellini 7 (dall'84' Arthur 6), Alex Sandro 6,5 (dal 91' Pellegrini 6), Zakaria 6,5 (dal 67' Locatelli 5,5), Rabiot 6, Cuadrado 6, Dybala 6 (dal 99' Kean 5,5), Bernardeschi 6 (dal 67' Bonucci 5,5), Vlahovic 6. All. Allegri 5


ARBITRO: VALERI 6 - Partita dal tasso testosteronico elevatissimo, ma era prevedibile che sarebbe servito molto polso per tenerla sotto controllo. A volte gli sfugge e scattano i parapiglia, nel complesso però commette un numero di sbavature accettabili vista anche la tensione tra le due squadre. Fischia senza esitazione il primo rigore per l'Inter, il VAR gli dà ragione e lo aiuta poi in occasione del secondo, decisamente più evidente dal campo. Espelle Allegri di fronte all'evidenza.

ASSISTENTI: Giallatini 5,5 - Preti 6

VAR: Di Paolo 6


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