Le pagelle di Inter-Milan: Julio Cesar, prestazione da numero uno!
JULIO CESAR 9 – Prestazione capolavoro del portierone brasiliano, tornato a sfoderare parate decisive come da tempo immemore forse non gli capitava. Soprattutto nel secondo tempo compie tre interventi strepitosi, su Seedorf in apertura, su Huntelaar a ridosso del novantesimo, e poi la gemma del rigore parato a Ronaldinho. Che gli vale l’annuncio trionfale da parte dello speaker di San Siro. Come se avesse segnato un gol. Perché in fin dei conti questa parata vale quanto un gol.
MAICON 7 – L’aria di derby lo rigenera in maniera clamorosa. Ritorna il pericolo pubblico della fascia destra, causando giramenti di testa ad Antonini. Talvolta lascia la fascia scoperta alle incursioni di Ronaldinho, ma Zanetti e qualche volta anche Cambiasso lo coadiuvano in modo esemplare. Nel finale potrebbe mettere il sigillo del clamoroso 3-0, ma nel momento topico grazia Dida.
SAMUEL 7,5 – In due parole: azzerato Borriello. L’argentino chiude ogni spiraglio all’attaccante rossonero facendogli vivere una giornataccia. Corre forse un rischio quando dà una spinta un po’ troppo energica in area al partenopeo, ma per il resto non commette il minimo errore.
LUCIO 7 – Anche per il brasiliano serata doc, dopo alcune giornate di appartamento. Rispolvera i suoi interventi strappati al taekwondo spazzando via tutti i palloni pericolosi che fluttuano dalle sue parti. Rimedia due gialli “naif”, uno per aver subito un fallo da Ambrosini convertito chissà come in simulazione, poi in occasione del rigore assegnato al Milan nel recupero, quando gli viene fischiato un fallo di meno da posizione di sparo ravvicinatissima dell’attaccante milanista. Una svista pesante però la commette, quando si fa anticipare di testa da Borriello.
SANTON 6,5 – Confortante: non esiste aggettivo migliore per descrivere il ritorno da titolare del ‘bambino’. Che rivive i fasti dello scorso derby di ritorno tenendo a bada nel migliore dei modi possibile Beckham. Addirittura si ritrova ad essere decisivo sulla fascia nei minuti finali, quando il Milan cerca di imperversare nel tentativo di riprendere la gara.
MUNTARI 6 – Fa e disfa in egual misura, con la solita fisicità dà un contributo importante al centrocampo, anche se in più di una circostanza compie certi passaggi un po’ leggeri che gridano vendetta. Certo, se Milito lo vedesse in mezzo all’area, probabilmente parleremo di un risultato diverso. Comunque, il pubblico di San Siro apprezza cotanto sforzo e lo applaude a scena aperta al momento dell’uscita. DALL’87 CORDOBA SV
CAMBIASSO 7 – Con la squadra in inferiorità numerica dopo meno di mezz’ora, il “Cuchu” lavora il triplo a centrocampo. Capita che nella trance agonistica perda un po’ il filo del discorso commettendo anche qualche fallo di troppo, ma tiene bene le redini. Al massimo dello sforzo, va anche a coprire due tre ruoli anche in difesa.
ZANETTI 8 – Una partita da capitano. Perché è lui, Javier, che si carica la squadra sulle spalle nel momento di maggiore difficoltà, con Sneijder fuori dal campo e il Milan che comincia a prendere il controllo del gioco. Come sempre infaticabile, strappa applausi a scena aperta quando sul finire del match compie un intervento prodigioso su Antonini servendo a Balotelli una palla che però SuperMario non sfrutta a dovere.
SNEIJDER 5,5 – Ha grande voglia di regolare quel conto in sospeso della gara d’andata, anche se a difendere la porta rossonera c’è Dida e non Storari. E le prime occasioni pericolose del match portano la sua firma. Purtroppo, scivola malamente andando ad applaudire in modo plateale Rocchi dopo il giallo a Lucio, dando al fischietto fiorentino un alibi di ferro per sventolargli il cartellino rosso sotto il naso.
MILITO 8 – Approfitta, da bravo sparviero dell’area di rigore quale è, dell’ingenuità di Abate che gli apre una vera e propria autostrada per il gol del vantaggio. Ma la prova del ‘Principe’ assume contorni quasi epici dopo l’espulsione di Sneijder: quando decide di farsi trapiantare un paio di polmoni supplementari, che gli serviranno per correre a perdifiato lungo tutto il campo, finché ha la benzina e anche oltre. E la parola derby continua a portargli bene, tanto bene…DALL’81 BALOTELLI 6: Tiene alta la squadra nei minuti finali, duellando con Thiago Silva. Grande merito, a prescindere dall’occasione gettata via con poca convinzione.
PANDEV 7+ – Deve uscire…anzi no, prima Mou decide di fargli tirare la punizione dal limite. Saggia decisione, perché la sua traiettoria maligna lascia Dida sul posto e vale il sigillo sul derby. E prima ancora, centra un palo a tu per tu con Dida. Giusto premio di una partita che il macedone interpreta con grande spirito di sacrificio, creandosi qualche pericolo anche se peccando di testardaggine in diverse circostanze. Ma quella pennellata degna di Sneijder cullerà i sogni del popolo nerazzurro per tanto tempo, statene certi. DAL 66’ THIAGO MOTTA 6 – Di volontà e di lucidità è fatto lo spezzone dell’italo-brasiliano, che si propone nel ruolo di trequartista cercando il dialogo con Milito prima e soprattutto con Balotelli poi.
ALLENATORE: MOURINHO 8 – Cosa si può dire di una squadra che domina i primi minuti, e poi riesce a resistere alle difficoltà dovute all’inferiorità numerica riuscendo anzi a creare occasioni pericolose grazie alle micidiali ripartenze? Che dimostra di avere un carattere d’acciaio andando a strappare tre punti che riportano l’Inter a +9 sulla seconda (con una gara in meno) nelle condizioni più precarie? Nulla, solo alzarsi e applaudire…Esalta il pubblico di San Siro incitandolo a sostenere la squadra nei minuti finali. La sua carica è quella di tutta l’Inter.
MILAN: Dida 6; Abate 5+, Thiago Silva 6, Favalli 5,5, Antonini 6 (77’ Jankulovski 5); Gattuso 6 (45’ Seedorf 5,5), Pirlo 6, Ambrosini 5,5 (80’ Huntelaar 6); Beckham 5,5, Borriello 5, Ronaldinho 5,5. Allenatore: Leonardo 6.
ARBITRO: ROCCHI 4 – A scanso di equivoci, il rosso a Sneijder è legittimo; ma arriva al culmine di una situazione dove un fallo su Lucio viene controvertito in ammonizione per simulazione sul brasiliano, poi espulso. Serata da dimenticare per l’arbitro fiorentino, sin dai primi minuti quando decide di sorvolare su un fallaccio di Ronaldinho su Lucio. E altri cartellini perlomeno legittimi si dimentica di tirar fuori dalle tasche, sia dall’una che dall’altra parte. ASSISTENTI: ROSSOMANDO – LANCIANO 5