Milito sottotono, ma i tifosi argentini sono con lui
Fonte: Olè.ar
Non è stato l'esordio che Milito si aspettava. La sua prima partita in un Mondiale si è chiusa senza gol e senza occasioni, perdendo una possibilità importante per convincere Maradona a puntare su di lui. La difesa serrata della Grecia e lo scarso affiatamento coi compagni si sono aggiunti ad una serata storta per il Principe del Bernal, che si è sacrificato molto e ha giocato di sponda per Messi e Aguero. Le sue dichiarazioni dopo la partita dimostrano come non abbia ancora smaltito la delusione, visibile anche sul suo volto al momento della sostituzione. E' dispiaciuto soprattutto per l'atteggiamento difensivo dei greci: "Questo tipo di partite non sono facili per gli attaccanti. La cosa importante, al di là di tutto, è stata la vittoria, che ci ha permesso di arrivare primi nel girone". Poi parla dello stile di gioco dell'Argentina, che nel primo tempo non ha dato i frutti sperati: "E' il nostro stile, tenere la palla ed essere protagonisti: a volte riesce, altre no. Però oggi abbiamo avuto un grande possesso palla. Dopo aver sbloccato la partita abbiamo avuto più possibilità di fare gol".
Infatti dopo il gol di Demichelis, ha segnato Martin Palermo, entrato proprio al posto di Milito a dieci minuti dalla fine. Ma è qui che emerge la grande generosità del Principe, che spende belle parole per il compagno: "Sono contento per lui perché è un bravo ragazzo, questo gol lo rende felice". Nonostante la prestazione non all'altezza del profanatore del Bernabeu, la stampa argentina non si è schierata contro di lui, ma ha solo raccontato la sua triste serata, definendolo un "principe senza corona". I tifosi della Seleccion sono ancora con lui, attraverso quello che si legge nei commenti sul sito Olè.ar: "Milito non lo possiamo scartare, è il goleador della finale, segna solo gol importanti" oppure "Diego è un grande giocatore, ma la Grecia ha giocato in modo vergognoso, con 5 difensori". Poi si passa dai "tranquilo Diego" ai "Milito titular", incitamenti di cui il ragazzo ha bisogno per tornare grande come lo è stato all'Inter.