Napoli-Inter - Juan Jesus emblematico, Ranocchia con disinvoltura
HANDANOVIC 6 - Fa quello che può nel duello personale contro Higuain, che lo beffa solo con una conclusione di purezza geometrica. Poco prima, il colpo di testa ravvicinato di Hamsik a cui pochi portieri si sarebbero opposti. Più o meno sicuro nelle altre situazioni, brilla soprattutto al 21' sul tentativo di pallonetto del Pipita.
SANTON 6 - Inizia bene in fase di spinta, si fa apprezzare per qualche serpentina su cui Strinic oppone poca resistenza. Non bene invece dietro, visto che è da Mertens che prendono vita la maggior parte dei pericoli e il terzino è spesso fuori posizione. Nella ripresa Mancini lo sposta a sinistra e, dopo il cambio di modulo, lui si veste da Di Maria travolgendo Callejon e riscattando un primo tempo sotto tono.
RANOCCHIA 6,5 - Nonostante alcune incertezze, è il più concentrato del pacchetto arretrato. Più di una volta costretto all'uno contro uno, se la cava con disinvoltura contro Mertens. Sul gol di Hamsik viene preso in mezzo e non ottiene assistenza dai colleghi. Bilancio finale positivo per lui, nello stadio dell'incubo personale.
JUAN JESUS 4,5 - Il giallo rimediato dopo appena 40 secondi (esagerato) lo manda in confusione. A parte qualche intervento di normale amministrazione, più di una volta si macchia di svarioni che potrebbero costare caro. Sul colpo di testa di Hamsik si limita a guardare, sul raddoppio Higuain lo lascia sul posto. L'emblema dell'insicurezza (DALL'84' PUSCAS SV).
D'AMBROSIO 5,5 - Non particolarmente preciso, ma almeno fisicamente si fa rispettare. Callejon produce poco dalle sue parti e il grosso dei pericoli nasce con lo zampino di Juan. Però sul vantaggio partenopeo non scala e abbandona Ranocchia in mezzo a due avversari. Il cambio di fascia lo penalizza, cala alla distanza.
GUARIN 6 - Per tutto il primo tempo sembra l'unico in grado di poter creare qualcosa davanti. Ma gli manca sempre quel centesimo per arrivare all'euro. A livello difensivo è assente ingiustificato (Medel deve coprirgli le spalle). Poi perde un pallone sanguionoso che porta al raddoppio di Higuain, riscattato dall'assist a Palacio per il rigore del pareggio.
MEDEL 6 - Da tempo non era costretto agli straordinari per tamponare le falle del centrocampo. E neanche la sua corsa è servita a evitare una decina di contropiede. Troppo sbilanciato, stavolta, il baricentro dell'Inter per riuscire a tamponare a dovere, eppure il cileno il suo dovere lo compie pur con qualche difficoltà. Anche da difensore, nel finale.
BROZOVIC 5,5 - Prestazione sotto tono, la seconda consecutiva. Evidentemente il croato sta rifiatando. Più di un errore e il senso della posizione non sempre lo aiuta, soprattutto quando passa sul centrodestra. In quella zona fatica a tamponare Mertens (DAL 65' HERNANES 6 - Gli basta la presenza per dare la svolta alla gara e cambiare il volto dell'Inter. Il Profeta si piazza in mediana e alimenta la spinta nerazzurra nel finale, giocando 'facile' e con intelligenza).
SHAQIRI 6,5 – L'arma offensiva più costante dell'Inter. Quando riceve palla ha sempre intenzione di puntare l'avversario ma non per questo rallenta la manovra. Nella ripresa va a sinistra e converge, seminando il panico tra i giocatori di casa o mettendo in mezzo palloni interessanti. Guizzante.
PALACIO 6 - Prestazione difficile da giudicare, quella del Trenza. Alla fine è determinante nella rimonta nerazzurra, perché firma l'1-2 e si guadagna il rigore del 2-2. Però prima non è che avesse mostrato grandi segni di vitalità, al punto da offrire il meglio a 50 metri dalla porta, da portaborse più che da fine stoccatore. Però a bilancio fa la differenza e questo pesa, eccome.
ICARDI 6,5 - La prima palla giocabile gli arriva al 53' e sfiora il palo. La seconda al 69' e sfiora il palo. La terza è il rigore che, al netto del vergognoso laser puntato sugli occhi, è un folle esempio di personalità. Serata non facile, lui però lascia il segno.
ALL. MANCINI 6,5 - Chiede ai suoi di giocare con personalità costringendo nella propria metà campo l'avversario. Ma tale atteggiamento è saggio quando si hanno gli interpreti giusti, suicida quando non si riesce a mantenere il possesso palla e si apre il fianco ai contropiede di un Napoli che non chiede di meglio. Troppo sbilanciato il centrocampo che per 70 minuti abbandona la difesa al suo destino. Poi il cambio Hernanes-Brozovic e il 4-2-3-1 che dà la svolta al match dell'Inter. Che per 20 minuti terrorizza l'avversario, costringendolo a dilapidare due gol di vantaggio. Bella reazione, ma guai a dimenticare quanto accaduto in precedenza.
NAPOLI: Andujar 6, Henrique 5,5, Koulibaly 6, Albiol 6, Strinic 6, Inler 7, David Lopez 6, Callejon 5,5 (dall'88' Mesto sv), Hamsik 7 (dall'80' Gabbiadini sv), Mertens 6,5 (dal 72' De Guzman 5,5), Higuain 7. All. Benitez 6
ARBITRO: ROCCHI 6 - Il giallo a Juan dopo 40 secondi è pura crudeltà, sugli altri c'è poco da contestargli. Il gol di Hamsik nasce da un fallo a centrocampo su Shaqiri non sanzionato, ma nel complesso azzecca tutte le decisioni significative, rigore nel finale compreso.
ASSISTENTI: Costanzo 5 – Meli 5,5
ASSISTENTI DI PORTA: Gervasoni 6 - Petrella 6