Napoli-Inter - Miranda un muro, Biabiany è ossigeno
HANDANOVIC 7 - Il capolavoro arriva sul 2-0, in pieno recupero, quando strozza in gola l'urlo di gioia di Higuain negandogli una prodezza balistica. Ma per tutto l'arco del match è la solita sicurezza per i compagni, che contando sul loro portiere tengono alto il livello della concentrazione. Mertens, Callejon, Higuain: tutti tentativi vani. Con lo sloveno non si passa.
NAGATOMO 6 - Impiegato modello, non lascia mai il suo posto di lavoro sin da quando timbra il cartellino. Mertens con lui non ha vita facile per il semplice fatto che raramente gli viene concesso di convergere sul destro e cercare la porta. Sale poco, ma rispetta le consegne e limita al massimo le imperfezioni.
MIRANDA 7 – Orfano del fratellino Murillo, non in grande forma ultimamente, prende per mano il controllo del reparto difensivo e guida saggiamente anche Juan, rispolverato per l'occasione al centro della retroguardia. Né palla a terra né nel gioco aereo gli avanti partenopei lo mettono in difficoltà, al punto che Mertens, ai limiti della frustrazione, cerca di incastrarlo al minimo contatto in area.
JUAN JESUS 6,5 – Qualche difficoltà sul pressing del Napoli ma non perde mai l'orientamento e se la cava con sicurezza. Miranda è una spalla robusta ma anche il brasiliano ci mette del suo, senza cadere nel tranello dell'esuberanza che spesso gli è costato caro. Buon ritorno.
TELLES 6,5 - Callejon ha una di quelle facce che non promettono nulla di buono a chi deve fronteggiarlo. Il brasiliano però, reduce dall'esperienza turca dove gli sguardi trucidi fioccano, non s'intimorisce e oppone una valida resistenza. A conferma di una crescita evidente dal punto di vista difensivo. Coerente anche nell'altra fase.
MEDEL 6,5 - A tratti, accoppiato in mezzo con Kondogbia, dei due centrocampisti sembra lui quello tecnico. Quanto meno aggredito dal pressing non va nel panico e fa la cosa semplice ma giusta, liberandosi subito del pallone. Fa il suo, come al solito (sfiora persino il gol), e contro la velocità delle maglie azzurre sa come rendersi utile (DALL'87' FELIPE MELO SV).
KONDOGBIA 5,5 - Copia e incolla con tante altre pagelle a lui dedicate. Gestisce innumerevoli possessi, si propone per ricevere e tendenzialmente la sua presenza in campo si nota. Ma il modo in cui tratta il pallone e si limita alla banalità lascia a dir poco perplessi. Ha il fisico per dominare, sembra invece che cerchi di evitare uova sparse per terra. Convinzione cercasi.
BIABIANY 6,5 - In una squadra con poche idee offensive, il francese è ossigeno puro per le iniziative dei nerazzurri. Dribbling e scatti, con una padronanza quasi sorprendente e soprattutto corsa fino all'ultimo. Qualche lettura non eccelsa del gioco ma costante spina nel fianco degli azzurri.
LJAJIC 6,5 – Si accende di tanto in tanto e cerca collegamenti con Perisic (falliti) e Jovetic (rari). Ha il merito di muoversi molto, dettando linee di passaggio ai compagni anche se nel primo tempo fatica a emergere. Corre fino al 92', quando lanciato da Jovetic parte palla al piede da metà campo e firma il 2-0 che scaccia la paura.
PERISIC 5 - Prestazione color grigio fumo, come fumoso ogni suo tentativo di rendersi utile alla causa. Nel primo tempo gode di notevole liberta a sinistra ma non gli riesce neanche un dribbling, solo frenate e retropassaggi. Dà una mano in fase difensiva, ma è davvero troppo poco (DAL 73' PALACIO 6 – Subito decisivo senza neanche toccare il pallone: con il suo taglio porta via Koulibaly e libera Jovetic per battere Reina. Bravo nel fare uscire la squadra allentando la pressione del Napoli, finisce però troppe volte in fuorigioco)
JOVETIC 7 – Da centro boa non offre spunti degni di nota, si lascia troppo attrarre dalle sue qualità e a volte rallenta il giropalla. Mentre sembra indirizzato verso un'insufficienza, ecco che esprime la sua classe con un destro che lascia di stucco tutti, Reina per primo. Esattamente uno dei lampi che gli chiede Mancini. Per non farsi mancare nulla, manda in porta anche il fratellino Ljajic.
ALL. MANCINI 7 – Nel momento più difficile e nella serata degli esperimenti, porta a casa un risultato prestigioso e lo fa con l'interpretazione del match che sperava di vedere. Non bene il primo tempo, con l'Inter troppo bassa e assente negli ultimi 16 metri. Meglio, decisamente, nella ripresa quando i suoi capiscono che il contropiede può essere un'arma utile. Fase difensiva preparata con particolare attenzione.
NAPOLI: Reina 6, Hysaj 6, Koulibaly 6,5, Chiriches 6, Strinic 6, Allan 6 (dal 58' Hamsik 5,5), Valdifiori 6, David Lopez 5,5 (dal 66' Jorginho 5,5), Callejon 6, Gabbiadini 5,5 (dal 71' Higuain 6), Mertens 5,5. All. Sarri 5,5
ARBITRO: VALERI 6,5 – Qualche imperfezione ma non influisce sull'andamento del match. I napoletani non gradiscono ma fa bene nel finale a non concedere rigore a Mertens che sviene al minimo contatto con Miranda. E da regolamento non può esimersi dall'espellerlo.
ASSISTENTI: Giallatini 6,5 – Passeri 6