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Pisa-Inter, UP & DOWN - Barella versatile, Frattesi ha la soluzione. Dimarco in ritardo

di Fabio Costantino

UP

BARELLA - Proposto nella non certo abituale posizione di playmaker, il nazionale azzurro si mostra particolarmente a proprio agio nel dettare i tempi e gestire i ritmi della squadra. Compassato e sereno, è sempre al suo posto e trattiene con successo i propri istinti offensivi, senza comunque rinunciare alle sue proverbiali sgasate e qualche giocata di qualità apprezzata dal pubblico. Versatile.

FRATTESI - Visto il centrocampo intasato che non offre molti spazi di visibilità, trova lui la soluzione: si propone come quinta punta attualmente assente in rosa. Gli bastano pochi minuti per creare, grazie anche a sprazzi di talento, due ghiottissime occasioni che il palo e un recupero toscano last second annullano. Carico come una molla.

CARLOS AUGUSTO - Senza dubbio il più intraprendente in zona gol per oltre un'ora, con due grandi occasioni sventate dal reattivissimo Semper. Fa valere una condizione più avanti rispetto a molti compagni con costanti sovrapposizioni e assidua partecipazione alla manovra offensiva, dove dialoga più con i centrocampisti che con Fontanarosa. Propulsione anche da braccetto nella ripresa.

DOWN

BISSECK - Solita prestazione di pura energia e personalità, con molti interventi robusti e tempismo da applausi, a cui aggiunge più di una sgroppata irrefrenabile. Tutto bene? No, perché il tedesco si fa trascinare troppe volte fuori posizione dalla propria verve atletica, lasciando numerosi spazi su cui il Pisa si getta a pesce creando presupposti per fare male. Impreciso in alcune circostanze quando servirebbe precisione. Il gol nel recupero è una confortante consolazione.

CORREA - Neanche l'assenza di concorrenza riesce a togliergli il peso di essere un ospite dalle spalle. Chiaramente sul Tucu pesa il fattore psicologico, perché tecnicamente è tutt'altro che assente. Ma la concretezza è pari a zero anche in una serata in cui è il principale riferimento davanti. Un'altra occasione sprecata per mandare segnali confortanti anche fuori dall'ambiente nerazzurro.

DIMARCO - Non è certo al meglio, il carico di lavoro sta pensando più su di lui rispetto a qualche altro compagno. Lo si vede dal linguaggio del corpo, testa bassa ed evidente affanno dopo ogni corsa. Pochi dei suoi palloni messi in mezzo e palese differenza di ritmo a confronto con Carlos Augusto che gli gioca a fianco nella ripresa. Spesso in ritardo nelle chiusure e qualche errore in palleggio non da lui.


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