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Roma-Inter, le pagelle - Legge-Dzeko, Dumfries si sblocca. Inzaghi annienta Mou

di Stefano Bertocchi


HANDANOVIC 6 - Per tutto il primo tempo non corre pericoli: l'unica sirena d'allarme è spenta dal grande intervento difensivo di Dumfries su Vina e dalla rete esterna sul mancino di Zaniolo. Si rende utile in uscita e nella gestione del pallone.

D'AMBROSIO 6,5 - Vince il ballottaggio con Dimarco e si prende una maglia da titolare per la seconda volta nel giro di pochi giorni. Controlla la sua zona di competenza senza troppi affanni.

SKRINIAR 7 - Nonostante la presenza in campo di Bastoni, è ancora una volta lui ad indossare le vesti di vice-De Vrij. Interpreta il ruolo in maniera diversa rispetto all'olandese, ma oscura Shomurodov e garantisce l'abituale solidità difensiva. Che è la cosa più importante.

BASTONI 7,5 - Smaltito il problema fisico che l'ha costretto a saltare lo Spezia, si riprende il posto in una difesa in emergenza. Agisce come al solito sulla sinistra e aumenta la qualità della manovra quando si sgancia in avanti: chiude l'uno due con Calhanoglu che porta al gol di Dzeko, mette la palla del 3-0 sulla testa di Dumfries. Fantasista della retroguardia. DAL 75' DIMARCO 6,5 - Rimpiazza Bastoni nel terzetto difensivo e aiuta l'Inter a gestire la gara. Si propone a fari spenti, portando palla quando c'è da alleggerire l'azione. Da una sua accelerazione nasce il tentativo di Sensi.

DUMFRIES 7,5 - La missione di queste settimane è chiara: scrollarsi la timidezza di dosso e lanciare segnali convincenti. L'infortunio di Darmian gli regala la seconda chance dal 1' in una settimana per iniziare a farlo. A inizio gara Vina prova a metterlo in crisi sulla corsa, ma lui prende coraggio e porta a casa una prestazione da top condita dal salvataggio alla disperata sul tentativo a botta sicura di Vina e dal primo - pesante - gol nerazzurro. Sblocco mentale.

BARELLA 6 - Dopo il meritato riposo nel turno infrasettimanale torna a macinare i soliti chilometri alla destra di Brozovic, chiudendo la catena di destra con un Dumfries in grande spolvero e contribuendo all'infinito possesso. È meno esplosivo del solito, ma non rinuncia alla consueta dose di pressing. DAL 58' VIDAL 6,5 - Porta nuova energia sul prato dell'Olimpico, entrando subito nel vivo della gara. Regala anche qualche giocata di pura tecnica.

BROZOVIC 7,5 - È l'insostituibile del centrocampo, l'uomo a cui Inzaghi non rinuncia mai. Letteralmente. E nella notte romana si capisce ancora una volta il perché. Chiude dove c'è da mettere una pezza ed è sempre al centro del gioco. Imprescindibile.

CALHANOGLU 8 - Le prestazioni in crescita in entrambe le fasi trovano conferma anche nella Capitale. Chiusure, palleggio e una giocata fenomenale che si vede molto raramente: destro tagliato a giro e rete direttamente da corner, anche se con un Rui Patricio assolutamente colpevole. Alla faccia di chi contesta come batte i calci d'angolo. Completa l'opera con l'assist al bacio per il raddoppio di Dzeko. DALL'83' SENSI 6 - Gravita in campo per pochissimi minuti, ma strappa il voto perché offre qualche bello spunto e avvicina l'Inter al poker.

PERISIC 7 - La rinascita da quinto di centrocampo passa anche dall'Olimpico, dove con la Lazio aveva trasformato il rigore del momentaneo vantaggio. Contro i cugini dei biancocelesti mangia la fascia sinistra arrivando spesso al cross, mettendo a disagio l'adattato Ibanez.

DZEKO 7,5 - Torna all'Olimpico da avversario dopo sei stagioni in giallorosso: il pubblico romanista lo riaccoglie accompagnando i tocchi di palla e le giocate con dei fischi, il Cigno di Sarajevo risponde con la classica zampata dell'ex rispettando una delle leggi non scritte del calcio. Non esulta in segno di rispetto nei confronti di chi oggi lo rimpiange. Sfiora più volte la meritata doppietta. DAL 75' VECINO 6 - Prende il posto di Calhanoglu in mediana mettendo a disposizione fisico e centimetri. Ha poco tempo per mettersi in mostra ma si prende la scena con l'intelligente tocco filtrante che manda Dumfries al cross.

CORREA 6,5 - È la sorpresa di giornata: Inzaghi sceglie lui dall'inizio e lascia in panchina Lautaro. Galleggia tra le linee, nasconde e tocca dolcemente la sfera innescando gli inserimenti dei compagni. Prezioso in ripartenza, lascia il campo per un problema fisico. DAL 58' SANCHEZ 6,5 - Entra in campo con la solita voglia per affiancare Dzeko. Il suo dinamismo e la sua capacità nello stretto aiutano a condurre la partita sui giusti binari.

ALL. INZAGHI 8 - Dopo la brutta esperienza contro la 'sua' Lazio, torna a Roma con l'obiettivo di prendersi i tre punti per rispondere al Milan e mettere pressione al Napoli. Decide di lanciare Correa dal 1' quasi a sorpresa (escludendo Lautaro) e la sua Inter viaggia a ritmi alti: mette in discesa una gara complicata già nei primi 45' con un perentorio 3-0 che scatena gli olé della fetta di tifosi interista in netto anticipo sulla tabella di marcia. Annienta Mourinho.

ROMA: Rui Patricio 5; Mancini 5, Smalling 5,5, Kumbulla 5 (dal 61' Bove 5,5); Ibanez 5, Veretout 5,5 (dal 91' Volpato sv), Cristante 5, Mkhitaryan 5,5, Vina 6; Zaniolo 5,5, Shomurodov 5. All. Mourinho 5. 

ARBITRO: DI BELLO 6,5 - Per la terza stagione consecutiva prende in mano il fischietto per dirigere la sfida dell'Olimpico tra Roma e Inter. Estrae pochi cartellini dal taschino (quello su Barella appare esagerato) e decide di far correre l'azione quando possibile. Controlla la gara senza troppi problemi.

ASSISTENTI: Palermo 6 - Perrotti 6,5

VAR: Massa 6

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