Top & Flop - Sensi, ottimo esordio. Riecco il solito Brozovic. Gaglia in ritardo
Inizia con piede giusto l'Inter di Antonio Conte che all'esordio stagionale contro il Lugano ottiene una vittoria e tante buone indicazioni. Posto il carico di lavoro dei giorni precedenti, che ha sicuramente influito sulle prestazioni dei singoli giocatori, ecco i tre Top & Flop di questa prima uscita dei nerazzurri.
TOP
ANTONIO CANDREVA - Propositivo e in discreta condizione, fa valere la precedente conoscenza dei metodi di Conte muovendosi con attenzione in entrambe le metà campo. Ha ancora la tendenza a toccare il pallone troppe volte prima di liberarsene, su questo aspetto c'è ancora da lavorare. Debutto confortante per un giocatore che quest'anno cercherà di rilanciarsi.
MARCELO BROZOVIC - Nulla di nuovo sotto il sole, anche con il nuovo allenatore il direttore d'orchestra in campo continua a dare vita a buona musica. In buone condizioni, dialoga bene con i compagni e gioca con la solita flemma olimpica anche nella sua area di rigore. La rete del 2-0 è un'esecuzione enciclopedica. Anche questa nuova Inter si muoverà ai ritmi di Epic.
STEFANO SENSI - Il gol (molto bello) arricchisce un esordio molto positivo con la nuova maglia. Agisce da mezzala, dove lo vede meglio Antonio Conte, e si muove con i giusti tempi tenendo il ritmo di Marcelo Brozovic e sganciandosi palla al piede quando davanti c'è spazio. Non molto efficace in fase di recupero palla, è comunque sempre al suo posto e tatticamente è prezioso.
FLOP
SAMUELE LONGO - Pur essendo di passaggio, prova a sfruttare la chance di un reparto offensivo ridotto all'osso per mettersi in mostra. Cerca luce tra le maglie bianche e prova a rispettare le consegne, ma fatica a farsi rispettare e di conseguenza non riesce a rendersi utile come vorrebbe. Non che il collega di reparto Sebastiano Esposito spicchi maggiormente, ma 10 anni di esperienza in più dovrebbero pesare.
ROBERTO GAGLIARDINI - Non propriamente un flop, perché comunque resta al suo posto e rispetta le direttive allargandosi e accentrandosi in base al giropalla dei suoi compagni. Gli manca però la reattività per sciorinare il suo calcio, fatto di anticipi, recuperi e inserimenti. Solito discorso: la corporatura impegnativa richiede più tempo per essere al meglio e gli allenamenti duri pesano di più.
DANILO D'AMBROSIO - La sensazione è che nella difesa a tre, nonostante la.concorrenza, lui possa essere elemento fondamentale per garantire equilibrio e camaleontismo tattico. Intanto però contro il Lugano soffre il carico di lavoro dei giorni precedenti, gambe pesanti che non gli permettono di essere dove vorrebbe e lo portano a concedere qualcosa di troppo nella sua zona.