Torino-Inter, le pagelle - Lautaro Re Mida, Dumfries toccasana. Calhanoglu con il joystick
SOMMER 6,5 - Seck e Pellegri lo scaldano nel primo tempo testandone i riflessi, due interventi determinanti per quello che accadrà nel secondo tempo. Serata in cui trasmette sicurezza ai compagni di reparto anche in occasione dei rari blitz dei padroni di casa. E in trasferta non ha ancora assaggiato il boccone amaro del gol subito.
PAVARD 6 - Non demerita, anzi. Dietro è tra i più convincenti, segue Vlasic fin dov'è la sua giurisdizione e nel gioco aereo non ha rivali. Poco appariscente nell'altra metà campo, non a caso a destra l'Inter costruisce poco per tutto il primo tempo e assieme a Darmian la catena si limita alla conservazione più che alla produzione. DAL 57' DUMFRIES 6,5 - Il primo pallone che tocca è l'assist per Thuram (il quarto in stagione), un toccasana per la sua squadra che sulle fasce aveva concretizzato poco o nulla. Da quel momento tiene in apprensione Rodriguez come mai fino a quel momento. Giocatore irrinunciabile in questo avvio di stagione.
DE VRIJ 6,5 - Pelegri avrebbe preferito un sabato sera alternativo a farsi mangiare dal centrale olandese, che gli permette solo di sporcare i guantoni di Sommer con un colpo di testa nel primo tempo. L'ex Lazio fa valere il fisico, il senso di posizionamente e l'esperienza, rinviando ogni oggetto sferico che transita nell'area nerazzurra e governando bene la difesa.
ACERBI 6 - La prestazione un po' così a Wembley trova una sua coda anche al Grande Olimpico di Torino, dove agendo da braccetto sinistro fatica a far bene in entrambe le fasi. Alla voce costruzione si limita ai lanci lunghi più per evitare pressioni che per convinzione. Dietro quando si ritrova Seck o Bellanova davanti dà l'idea di arrangiarsi. Utilissimo quando di testa prolunga per Lautaro che lo ringrazia raddoppiando.
DARMIAN 6 - Molto concentrato sulla fase difensiva, perché oltre a Lazaro spesso ha Vlasic che gravita nella sua zona. Con Pavard c'è buona comunicazione nelle chiusure, meno sulle sovrapposizioni. Non è un caso se l'Inter crei poco a destra, dove gli spazi intasati e lo scarso spirito di iniziativa la fanno da padroni. Nei tre dietro con mestiere porta a casa la pagnotta. DAL 92' BISSECK SV.
BARELLA 5 - Le tensioni personali degli ultimi due giorni lo hanno scaricato mentalmente ed emotivamente, infatti sul rettangolo di gioco non ha la stessa propulsione che lo rende un centrocampista irrinunciabile. Tiene troppo il pallone e soffre il dinamismo degli avversari, in più non va con la giusta cattiveria sui contrasti. Discretamente sotto tono. DAL 57' FRATTESI 6,5 - Aggiunge freschezza e spirito d'iniziativa al centrocampo, lo si vede spesso allargarsi a destra per portare avanti il pallone e dare profondità alla squadra. Per lui giocare con il vantaggio è una benedizione, perché il Torino deve necessariamente concedere qualcosa. E non se lo fa ripetere.
CALHANOGLU 6,5 - La punizione che esce per pochi centimetri è l'apice della sua serata, in cui comunqque è tra i più lucidi in mediana. Far girare il pallone in modo propositivo è complicato quando non esistono linee di passaggio e chi gli sta intorno fa poco per crearle. Si fa rispettare in copertura e prova qualche spunto personale per aprire la scatola. Porta a casa l'ennesimo corner che paga dividendi e tiene il joystick fino allo scadere, quando nonostante la stanchezza trova la gioia personale dal dischetto.
MKHITARYAN 6 - Nonostante abbia saltato le convocazioni delle Nazionali e si sia allenato tutto il tempo ad Appiano preparandosi mentalmente per questa trasferta, sembra il cugino meno dotato del meraviglioso centrocampista in dote a Inzaghi. Accerchiato dal posizionamento tattico dei granata, non trova né cerca particolarmente qualche guizzo fuori dagli schemi e un paio di volte rischia palloni persi per eccesso di disattenzione. Insomma, non è il solito conto in banca pur regalando al pubblico un'accelerazione impressionante che sfocia nel rigore a tempo scaduto.
DIMARCO 5,5 - Come Acerbi sembra in difficoltà quando il Torino attacca da destra, dove Seck e Bellanova hanno gamba per arrivare fino in fondo. Si applica nelle chiusure con successi alterni, ma è nell'altra metà campo che non mette sul tavolo le sue fiches migliori. Talvolta va a cercare fortuna in mezzo ma non è un grande upgrade, non riesce neanche a trovare spazi per crossare quei bei palloni tanto apprezzati dagli attaccanti. DAL 57' CARLOS AUGUSTO 6 - Entra al posto giusto (ovvio) e al momento giusto, perché poco dopo l'Inter va in vantaggio e il cambio degli equilibri gli permette di rendersi assai utile in fase di alimentazione. Bravo anche a tamponare gli ultimi sbalzi offensivvi di Bellanova.
MARTINEZ 6,5 - Riempie poco l'area perché sa che di palloni giocabili ne riceverebbe pochi, allora esce sulla trequarti per provare a smuovere un centrale di Juric e liberare spazio per i compagni. Che però raramente si inseriscono. Tameze lo bracca e lo costringe a sgomitare per farsi vedere, di lui si apprezzano alcune sponde e difese del pallone sotto aggressione. Oltre ovviamente al fiuto del gol che lo porta, inevitabilmente da palla inattiva, a segnare persino con la spalla. Re Mida. DALL'81' KLAASSEN SV.
THURAM 7 - Così come per il Torino, con l'uscita di Schuurs cambia anche la sua partita. L'olandese gli si stampa addosso e anche con le cattive gli impedisce di girarsi o lo anticipa, concedendogli davvero poche giocate del suo livello. Il francese viene anche abbandonato nell'area avversaria in mezzo a una folla granata e francamente ha poche carte da giocarsi. Poi, l'assist di Dumfries che svolta la partita sua e dell'Inter e lo rende imprendibile per chiunque.
ALL. INZAGHI 6,5 - Che sarebbe stata una partitaccia, conoscendo l'organizzazione tattica e l'orgoglio granata tra le mura amiche, non c'era alcun dubbio. Per questo un successo così rotondo, ingeneroso verso i padroni di casa, è tanta roba. L'Inter soffre nel primo tempo, fatica a trovare spazi e a salire con convinzione. E non è fuori luogo sostenere cche il brutto infortunio di Schuurs sia la svolta della gara. Il tecnico piacentino ci mette lo zampino con le sostituzioni, che danno nuova linfa alla manovra e lentamente abbattono il Toro. Successo pesantissimo.
TORINO: Milinkovic-Savic 5,5, Tameze 6, Schuurs 7 (dal 51' Sazonov 5), Rodriguez 6, Bellanova 6,5, Ricci 6, Linetty 5,5 (dall'86' Ilic sv), Lazaro 6 (dall'86' Vojvoda sv), Vlasic 5,5, Seck 5,5 (dal 74' Gineitis 5,5), Pellegri 5,5 (dal 74' Sanabria 5,5). All. Juric 5,5
ARBITRO: MARCHETTI 6 - Una buona direzione con poche sbavature, tiene in tasca i cartellini finché può anche se quello a Barella, che non aveva tutti i torti, poteva risparmiarselo. Lascia correre sul contatto Sazanov-Lautaro nell'area granata, il VAR gli dà ragione. Nessun indugio nell'assegnare il rigore a tempo scaduto.
ASSISTENTI: Liberti 6 - Perrotti 6
VAR: Nasca 6