Verona-Inter - Hakimi da cinquantino a 250, Barella a tutto campo. Lautaro, avvoltoio rifinitore
HANDANOVIC 5 - Splendido riflesso su Dimarco nel primo tempo, buona la gestione del possesso con i piedi ma il giudizio non può prescindere dall'errore grossolano con cui rimette in parità una partita apparentemente in controllo. Capita, ci mancherebbe, ma lo sloveno non è nella posizione di concedersi certi errori.
SKRINIAR 7 - Complice inconsapevole del pastrocchio di Handanovic dopo una prestazione più che positiva anche da terzino, si riscatta mettendo di testa all'incrocio dei pali il pallone del nuovo vantaggio, un vero e proprio sollievo al momento giusto. Rete che risulta decisiva e che lui contribuisce a difendere fino all'ultimo secondo.
DE VRIJ 6,5 - Salcedo esce letteralmente con le ossa rotte dal confronto diretto, eppure l'ex nerazzurro sa bene con chi ha a che fare. L'olandese utilizza il fisico per intimidire l'avversario, poi si dedica al presidio della sua area sui palloni che arrivano dalle corsie. Prezioso nella ripresa quando non si fa impensierire da nessuno.
BASTONI 6,5 - Concentrato nella cura di Colley e Faraoni, un po' in ansia sotto pressing nella gestione del pallone che a tratti, e non è da lui, sembra una patata bollente di cui liberarsi prima possibile anche alla cieca. Cresce nella ripresa, quando alza il baricentro e si concede anche un paio di uscite palla al piede strappa applausi.
HAKIMI 7 - Come un cinquantino fresco di concessionaria, ha il motore tappato dalle attenzioni che Zaccagni in prima battuta e Dimarco in seconda gli riservano. In pratica, davanti a sé non ha mai più di 4-5 metri per sprigionare la sua corsa e gli tocca fare l'impiegato, dedicandosi ad agire da appoggio a destra. Nella ripresa cambia marcia, serve l'assist a Lautaro e diventa una cilindrata 250 imprendibile fino al fischio finale.
BARELLA 6,5 - Tatticamente bloccato in mediana per mantenere l'equilibrio, gli viene chiesto di non seguire istinti killer nell'area dell'Hellas. Recupera e pulisce molti palloni e non va mai in apprensione. Nonostante il chilometraggio di questo periodo, non smette mai di correre a tutto campo.
BROZOVIC 6 - Non benissimo, gioca troppo basso e distribuisce palloni (spesso in ritardo) soprattutto in orizzontale o indietro. Se la squadra non accelera mai è anche perché lui non si fida di forzare, certo è che come al solito davanti non c'è chissà quale movimento per invogliarlo ad alzare la testa. Ha il merito di servire l'assist per il gol di Skriniar.
YOUNG 6,5 - Si fa saltare troppo facilmente da Faraoni in occasione del pareggio scaligero, unico neo di una prestazione positiva e solida in entrambe le metà campo. Concentrato fino all'ultimo minuto, si fa sempre trovare al posto giusto e bada al sodo quando serve.
PERISIC 5,5 - Una buona ripartenza dopo aver rubato palla e poco altro. Il ruolo di trequartista non gli si addice, si applica nella fase difensiva ma è fuori contesto quando si tratta di ripartire. Conte lo tratta come un jolly, proprio lui che chiede solo una porzione di campo per fare ciò che gli riesce meglio. DAL 70' VIDAL 6,5 - Davvero un buon impatto sulla gara, dà l'esempio ai compagni andando su tutti i palloni e mette al servizio della squadra esperienza e freschezza.
MARTINEZ 7 - Versione rifinitore, mostra spunti eleganti che permettono all'Inter di creare ipotesi di pericolosità. Costringe Silvestri alla parata più difficile del primo tempo e si destreggia con disinvoltura anche al cospetto di raddoppi di marcatura. Appena riceve in area sa essere letale come un avvoltoio. Prestazione a 360° DALL'87' GAGLIARDINI SV.
LUKAKU 6 - Magnani lo sovrasta spesso e volentieri nel primo tempo, ma le volte in cui il belga lo disorienta con una finta crea sempre qualcosa di interessante. Sponde preziose per i compagni, poca visibilità in zona gol ma grande presenza scenica a supporto della manovra e strappi irresistibili. Ingenuo quando getta al vento la gioia personale sbracciando su un avversario.
ALL. CONTE 6,5 - Gara preparata al meglio, considerando anche il livello di stanchezza dei suoi giocatori. Sceglie di gestire le energie nel primo tempo, costruendo poco anche per via di un modulo inconsueto con Perisic ancora una volta fuori ruolo. Nella ripresa però chiede e ottiene dai suoi di alzare il baricentro, mettendo così la partita sui binari previsti. Senza l'errore di Handanovic, sarebbe stata una ripresa più in controllo. Settima vittoria di fila e momentaneo (?) primo posto in classifica.
HELLAS VERONA: Silvestri 6, Dawidowicz 6 (dal 31' Lovato 5,5; dal 59' Gunter 5,5), Magnani 6,5, Ceccherini 6, Faraoni 6,5, Tameze 6,5, Veloso 6, Dimarco 6,5, Colley 5,5 (dal 53' Ruegg 5,5), Zaccagni 6 (dal 53' Lazovic 6), Salcedo 5,5 (dal 46' Ilic 6,5). All. Juric 6
ARBITRO: GIACOMELLI 5 - L'entrata di Zaccagni su Barella al tramonto del primo tempo è da rosso, senza giri di parole. Lui la interpreta con il giallo e il Var finge di non vedere. Vede bene sul contatto Magnani-Lukaku, trattenuta leggera. Giusto annullare la terza rete del belga che sbraccia e si libera fallosamente.
ASSISTENTI: Liberti 6 - Galetto 6
VAR: Calvarese 5