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Veron, l'ultimo nostalgico, lascia il calcio giocato

di Pasquale Guaglianone

BUENOS AIRES - Ebbene si. L'ultimo nostalgico, lascia il calcio. La "Brujita" Veron, che fece ritorno al suo Estudiantes qui a La Plata, lasciando i fasti ed i soldi del calcio europeo, ha deciso: appende le scarpette al chiodo. I tifosi del "Pincha", il club di la Plata, sono addolorati: niente da dire, hanno sofferto come pochi questa decisione, e maledicono quel ginocchio che impedisce a la Bruja di restare ancora in campo.Qui a La Plata, Veron è tutto. E' tutto ciò che il calcio puo esprimere, il suo ritorno su queste sponde, qualche anno fa, nel club che fu già di suo padre, apparve come il ritorno di un figlio, partito per terre lontane, che ha poi ritrovato la voglia di calcare di nuovo i campi della sua terra, della sua cancha.

Qualche tempo fa ero al Municipio di La Plata, e mi fecero affacciare da quel grande balcone che dà sulla immensa piazza di fronte alla Cattedrale cittadina: lì mi dissero: "Fra qualche giorno sarà la Bruja Veron ad affacciarsi da questo balcone per sugellare l'ennesimo trionfo dell'Estudiantes. Fu scudetto e Veron si affacciò, dinanzi alla immensa folla dei suoi tifosi. Un altro trionfo insieme. "Si ritira un grande giocatore, e quando si ritira uno come lui, il calcio perde un grande protagonista". Queste parole dolci sono di Sabella, tecnico della Seleccìon che vissuto da vicino, le giocate ed il temperamento di Veròn. La Bruja che ha oggi 36 anni, chiuderà la sua avventura il prossimo 31 ottobre contro il  Racing; facile immaginare il popolo biancorosso, con facce scure e commosse. Da queste parti le emozioni contano ancora tanto. Anzi direi che sono quasi tutto. "Las botas seran colgadas", le scarpe al chiodo sono stavolta definitive.


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