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Aaltonen: "All'Inter avrei potuto vincere lo scudetto, ma scelsero Matthaeus, Brehme e Diaz"

di Mattia Todisco

Alla vigilia di Italia-Finlandia, La Repubblica ha intervistato Mika Aaltonen, ex centrocampista con un passato in nerazzurro (seppur breve) alla fine degli anni '80. Oggi è un professore universitario e un economista di fama mondiale, ma trent'anni fa si guadagnò il passaggio all'Inter segnando con il Turun Palloseura il gol decisivo per battere Zenga e compagni in Coppa Uefa. "Dopo undici minuti scambio la palla con un compagno e poi tiro col destro senza pensare. Quella palla fulmina Zenga, finisce all’incrocio e vinciamo 1-0 - racconta Aaltonen - Il calcio mi ha fatto girare il mondo anche se non ero un fuoriclasse, ho imparato cinque lingue, ho incontrato un sacco di gente magnifica, mi sono divertito. Ricordo il centro di quella magnifica città, gli studenti, le lezioni di filosofia. Mi iscrissi e diedi quattro esami. Ogni tanto penso che se fossi rimasto all’Inter avrei vinto lo scudetto, ma poi mi dico che quell’anno i tre stranieri scelti furono Matthaeus, Brehme e Diaz, avete presente? Invece, quando mi comprarono c’erano Passarella e Scifo. Al Bologna mi tolsi la soddisfazione di un gol in Mitropa Cup contro il Ferencvaros. L’allenatore era Gigi Maifredi, uno simpatico".

Come racconta Repubblica, Aaltonen non ebbe fortuna all'Inter: tre presenze, poi il passaggio al Bellinzona e al Bologna. Ha avuto decisamente più fortuna nella carriera fuori dal calcio.

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