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Albertini: "L'Inter dà un'impressione di grande coesione. Inzaghi? Qualcuno diceva che non era un vincente..."

di Stefano Bertocchi

C'è anche Demetrio Albertini tra gli ex di Inter e Milan intervistati da La Gazzetta dello Sport nel giorno del Derby di Milano: "ll derby vale tre punti come tutti gli altri incontri, ma, inutile nasconderlo, ha un valore speciale - dice l'ex rossonero -. Io l'ho giocato in quattro città diverse (anche a Roma, Madrid e Barcellona, ndr), ma per me il vero derby è quello di Milano. Sono cresciuto nel Milan, da tifoso rossonero, e sfidare l'Inter ha sempre avuto un fascino particolare".

L'Inter è favorita?
"Sì. Senza dubbio".

Cosa hanno i nerazzurri più del Diavolo?
"La consapevolezza che in loro è cresciuta nel tempo grazie al lavoro e alla conoscenza reciproca. L'Inter dà un'impressione di grande coesione che non deriva solo dalla tattica e dal valore tecnico, ma anche dal feeling che c'è nello spogliatoio".

Nel Milan invece...
"I risultati sono lo specchio di quello che si è visto in campo: non c'è stato un incontro che meritavamo di vincere e non abbiamo vinto".

Fonseca in conferenza stampa è sembrato fiducioso.
"Per raccogliere i frutti del lavoro di un tecnico che attua un calcio così diverso da quello del suo predecessore, ci vuole tempo. Io però vedendo lo spirito in campo dei calciatori, ho delle perplessità. Speriamo che le cose cambino nel derby".

L'Inter di Inzaghi invece gioca a memoria.
"E pensare che, quando ha sostituito Conte, qualcuno diceva che Simone non era un vincente... Il suo è stato un percorso importante e ha costruito una squadra che si è consolidata con il tempo. L'Inter può sbagliare una partita, ma è forte".

Lei però è ottimista...
"La speranza c'è sempre: da tifoso penso che i calciatori attuali non vogliano essere ricordati come quelli che hanno perso il settimo derby di fila e sono entrati nella storia... dalla parte sbagliata".


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