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Altobelli: "I miei errori ininfluenti, con quelli di Jorginho rischiamo il Mondiale"

di Egle Patanè





I rigori li sbaglia chi ha il coraggio di tirarli... Lo diceva Baggio e ancora prima Maradona e tutt'oggi resta legge universale del penalty. A parlarne è Alessandro Altobelli, che di rigori in Nazionale ne ha sbagliati tre in poco tempo, un dato che condivide con un altro azzurro... dei giorni nostri: Jorginho. "Ma intanto non erano tre di seguito. E poi due li sbagliai nella stessa partita, contro Malta, e avevo già segnato un gol, l’altro invece..." precisa l'ex Inter intervistato da Repubblica.

Con la Corea, ai Mondiali ’86.
"E avevo realizzato una doppietta. Comunque abbiamo vinto, sono stati errori ininfluenti".

Quelli di Jorginho invece rischiano di costarci il Mondiale.
"Certo con quel gol saremmo quasi qualificati, ma il destino è ancora nelle nostre mani".

Secondo lei perché dopo due errori ha voluto tirare ancora?
"Fossi stato nei suoi panni, non l’avrei fatto, avrei lasciato il pallone ad altri. Aveva sbagliato l’ultimo in finale agli Europei, aveva sbagliato all’andata con la Svizzera, quindi il portiere avversario gliene aveva già preso uno. L’ho visto prima che calciasse, era bianco in faccia, si vedeva che lo sentiva troppo".

Ma in quei casi cosa succede nella testa di un rigorista?
"Il problema è che calciare un rigore è meno facile di quanto si creda. E poi al 90’, un tiro da cui dipende la qualificazione è pesante. Un campione sa se se la sente, e se non te la senti devi avere il coraggio di cederlo a un compagno. Prima della partita si stabiliscono i rigoristi, primo e secondo, sicuramente ne avevano parlato. E non mi pare che lui abbia avuto il pensiero di lasciarlo ad altri. Ma ne parliamo solo perché è il terzo consecutivo".




In generale, capita spesso che dopo grandi vittorie l’Italia rallenti.
"Me lo sono chiesto anch’io: che succede? Noi dopo il Mondiale ’82 non ci qualificammo all’Europeo ma, credetemi, non è che se vinci poi vai in campo pensando che sia tutto facile. Magari è la sfortuna".

Sicuro non subentri la sensazione di sentirsi imbattibili?
"Che vi aspettate, che tiri legnate? Questi ragazzi amano la maglia, si vede. E se uno sbaglia, come Jorginho, bisogna solo perdonarlo e guardare avanti".

 





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