Amadeus: "Mou? Mio figlio si chiama José... Anni indimenticabili con lui"
di Alessandro Cavasinni
"Vedere Mou sull’altra panchina non è facile da digerire, mi fa effetto solo a pensarci, ma è comprensibile. È un professionista, ma un pezzo del suo cuore sarà sempre nerazzurro come nel nostro e c’è sempre un posto per lui". Così Amadeus, notoriamente grande interista, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
Cosa ha rappresentato per lei?
"Anni indimenticabili, avevamo una squadra fortissima e con lui in prima linea, pronto a lottare, ci sentivamo protetti da ogni avversità. Era innamorato dell’Inter, non l’ha solo allenata, l’ha sposata. È come quando un conduttore lascia un programma, se l’ha amato rimane una traccia per sempre".
Che cosa le ha lasciato?
"Affetto, carisma, passione, un rapporto che rimarrà nel tempo. Guarderò la partita in tv, al ritorno voglio andare a San Siro per festeggiarlo così come i tifosi biancocelesti hanno applaudito Inzaghi, oggi allenatore perfetto per l’Inter. Sono talmente legato a Mourinho che ogni settimana mi informo anche sul risultato della Roma".
E suo figlio José, portiere nelle giovanili dell’Inter, come la vive?
"È felice del suo nome. Quando abbiamo vinto il Triplete aveva un anno, poi ha visto tutte le partite registrate. Avevo deciso di chiamarlo José in un viaggio aereo da Lisbona, incrociai Mourinho che aveva appena firmato con l’Inter. Avvertii il carisma, la personalità, il fascino, Giovanna era incinta e le dissi: “Se è maschio si chiamerà José”. Alla fine – ride – ha ceduto".
Altre notizie
Domenica 15 dicembre